Ventotene / Comune “spendaccione”: la scure di Banca d’Italia, le critiche dell’ex-assessore Bernardo

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VENTOTENE – I conti in rosso del comune di Ventotene secondo il “Siope”, il Sistema Informativo per le Operazioni degli Enti Pubblici che, gestito dalla Banca d’Italia, è utilizzato dalla Pubblica amministrazione per trasmettere ai Tesorieri gli ordinativi da contabilizzare a debito e a credito. Li rende noti il gruppo di opposizione al comune di Ventotene, “Uniti per il bene di Ventotene-Buona Onda” che dall’inizio della consiliatura, avvenuto nel giugno 2022 con l’elezione del neo sindaco Carmine Caputo, ha formalizzato diverse richieste di accesso agli atti per monitorare la gestione economico-finanziaria del secondo comune isolano.

Grazie a questa azione di pressing contabile sono emerse alcune anomalie. Quella più grave ha riguardato il Revisore dei conti del comune che non ha dato parere positivo né al conto consuntivo 2022, né al bilancio 2023-2025 né all’assestamento né tanto meno alla verifica obbligatoria del permanere degli equilibri finanziari del bilancio. Secondo l’ex assessore al bilancio della Giunta Santomauro, Pasquale Bernardo l’amministrazione Caputo, a fronte di queste criticità più volte segnalate, “l’Ente non ha dato alcun riscontro, pur essendone obbligata sia la Giunta che il responsabile del servizio finanziario come prevede il testo unico ed il regolamento di contabilità del Comune”.

L’opposizione consiliare ha impugnato al Tar il conto consuntivo 2022, il bilancio 2023-2025 nonché l’assestamento e la verifica degli equilibri di finanzia per la mancata visione degli atti previsti dalla normativa a corredo delle proposte di deliberazione degli atti più importanti del Comune. “Dimenticanza o volontà di rendere difficile il controllo sugli atti dovuto dall’opposizione? – s’interroga Bernardo – Sarà la Magistratura adita che farà luce al riguardo”.

La minoranza non si è persa d’animo e ha cercato le informazioni messe a disposizione dai portali del sistema dello Stato sugli atti del comune di Ventotene. E le ha trovato nel “Siope”: “Abbiamo grossi dubbi che la maggioranza consiliare e la sua Giunta sappiano di cosa si tratta – aggiunge l’ex assessore al bilancio – Ma abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti i cittadini le informazioni per verificare l’operato della Pubblica Amministrazione verificando l’andamento delle entrate e delle uscite ma anche la corrente situazione finanziaria”. 

E al 9 novembre scorso – data dell’ultimo aggiornamento del “Siope”- non sono soddisfacenti i conti riferiti al 2023 del comune di Ventotene per quanto riguarda “il sensibile arretramento delle Entrate” e i futuri equilibri finanziari. Le entrate del Primo Titolo di natura tributaria, cioè imposte, addizionali, spazzatura, pubblicità, occupazione suolo, nel 2023 sono pari a 487.821 euro contro il milione e 004.042 euro del 2022. Mancano 517 mila euro. Gli incassi del terzo titolo, quelli detti extra-tributari e, cioè vendita beni e servizi, multe e sanzioni, mensa, proventi turistici e da beni storici , nel 2023 sono pari a 162.582 euro contro i 254.512 del 2022.

Una differenza negativa di ben 91.930 euro. Infine, se si considerano tutte le Entrate correnti, compresi i contributi erogati dallo Stato a sostegno delle attività istituzionali, il totale di quest’anno è di un milioe 361.284 contro i due milioni e 141.495 dell’anno 2022. Cioè, gli incassi del comune di Ventotene sono diminuiti di 780.211 euro! “Si tratta di dati che per un piccolo comune – osserva polemicamente il consigliere comunale Bernardo – sono una vera e propria voragine finanziaria e se non è un disastro, poco manca”. Ma c’è di più verificando il versante delle uscite. Secondo i dati censiti dal “Siope” il totale di quelle del primo titolo, relative al funzionamento del comune di Ventotene, è di 2 miloni e 127.080 contro i due miloni 006.895 del 2022. Insomma a fronte della sostanziale diminuzione delle entrate vi è un incremento delle uscite di ben 120.185 euro.

L’ex assessore Bernardo teme che questi possano essere “dati provvisori e che a Dicembre ci saranno scadenze importanti. Tra cui c’è la seconda rata Imu, che farà incamerare risorse ma dubitiamo fortemente che – osserva – l‘amministrazione si dedichi all’incasso di quanto iscritto in bilancio nel primo e terzo titolo delle entrate. Comunque nel prossimo mesesi dovranno affrontare esborsi per le scadenze di fine anno, tra cui le tredicesime ed i maggiori costi energetici”.

L’ex assessore al bilancio del come di Ventotene esprime “concrete preoccupazioni sul ripianamento del disavanzo già registrato al 31 dicembre 2022 e sul rigoroso rispetto delle norme di finanza pubblica per garantire l’equilibrio complessivo nonché l’equilibrio della gestione di competenza del bilancio. Dalle relazioni del Revisore e dallo stesso andamento delle entrate e delle uscite è possibile ipotizzare che l’anno 2023 chiuderà con un disavanzo tendenzialmente non inferiore a 600mila euro dovuto in particolare per gli accantonamenti obbligatori da operare sul conto consuntivo. Ovviamente il tutto se fatto nel rispetto delle norme e dei principi contabili. Se la chiusura dei conti del 2023 sarà fatto con trasparenza e nel rispetto delle norme giuscontabili , oppure no, lo potremo sapere solo a fine anno. Ma, dal confronto fatto tra i numeri, qualche dubbio pure viene. Il portale ‘Siope’ ci dice anche che le entrate a copertura degli investimenti sono state pari a 2.781.292 euro e che, di queste, ne sono state impiegate solo 585.906 euro e non sappiamo, per carenza di documentazione messa a disposizione, se e come sono state utilizzate le somme giacenti. Di fatto, le opere a rilento, i cantieri che non si aprono, lo stato dei luoghi pubblici, appaiono prove concrete di una carente disponibilità di risorse”.

L’ex assessore dice di attendere “gradite smentite” ma a poco meno di un mese dalla chiusura dell’esercizio finanziario, “non è negabile che le entrate siano inadeguate e insoddisfacenti, a dispetto delle maggiori uscite sostenute e da sostenere”. Tradotto, il portale gestito da Bankitalia “ci disvela che c’è poco di efficienza e troppo di mancati incassi. Non nascondiamo che non sappiamo nemmeno chi sia l’assessore al Bilancio e se abbia dimestichezza con i conti ed i libri comunali. Ma da come vanno le cose, dallo stesso silenzio dei consiglieri di maggioranza e perfino della giunta nelle riunioni di consiglio è chiaro che con quei libri hanno poca dimestichezza e – rincara la dose il dottor Bernardo – il responsabile unico del procedimento del servizio finanziario, mai presente alle riunioni di consiglio quando si discute di provvedimenti finanziari, ora dovrebbe occuparsi anche di tutta la fase procedurale relativa ai tributi ed alla contribuzione comunale. Purtroppo non abbiamo più il concessionario della riscossione che si occupava di tutta la filiera, dalla compilazione delle liste di carico alla formazione dei ruoli fino alla riscossione anche coattiva.

L’internalizzazione della gestione delle entrate del primo e terzo titolo e delle connesse fasi gestionali ed esecutive è dovuta a volontà di razionalizzazione e di maggiore efficienza o ad altro? Per inciso – specifica l’ex assessore al bilancio del comune di Ventotene – il costo di gestione dei tributi e contributi comunali è sensibilmente aumentato e non è stato specificato a fronte di quali maggiori utilità per la collettività isolana. In realtà la medicina che si intende somministrare agli isolani è la stessa del periodo precedente al 2017 quando abbiamo dovuto affrontare un disavanzo di circa 2 milioni di euro ed un consistente indebitamento che, stringendo i cordoni della borsa ed adempiendo a tutte le obbligazioni inventariate ed emerse, ha consentito la messa in sicurezza dei conti, oggi di nuovo a rischio”.Da qui l’appello finale all’amministrazione del sindaco Caputo “al rigoroso rispetto delle norme di finanza pubblica, curando maggiormente i flussi di entrata e velocizzando la spesa, specie quella relativa alle opere pubbliche. Se le premesse sono quelle del “Siope” – conclude Bernardo – nutriamo forti dubbi che ci possa essere un’inversione di tendenza e se realizzeremo di nuovo un consistente disavanzo forse siamo davvero destinati all’estinzione”.