TERRACINA – “Con sentenza n. 523/2023 emessa il 20/04/2023, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Latina, Dr.ssa Valentina Avarello, accertava il demansionamento lavorativo e il conseguente danno alla professionalità ai danni subiti dell’ormai ex dipendente del comune di Terracina E. L. e condannava l’ente a risarcire allo stesso diverse decine di migliaia di euro. Il totale del costo di questo giudizio, rilevato dagli atti del Comune, ammonta ad euro 82.483,20″.
A darne notizia, con queste parole contenute in una nota, è l’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”, che si sofferma sul saldo di tale risarcimento, sottolineando che tale somma “é riportata nel bilancio comunale quale debito fuori bilancio e va a totale carico dei contribuenti” .
L’Associazione solleva però una questione: “In coerenza con il comportamento tenuto, nella sentenza il datore di lavoro, individuato nelle
persona del Sindaco pro tempore, viene ritenuto il responsabile dei gravi torti subiti dal dipendente […] ritiene ingiusto che i danni causati scientemente dal Sindaco pro Tempore On. Nicola Procaccini al bilancio del Comune di Terracina, debbano ora ricadere sulle spalle dei cittadini, e non piuttosto su chi si è reso responsabile di perseguitare un dipendente comunale, causandogli gravi danni alla salute ed alla professionalità”.
Ma quella dell’associazione “Caponnetto” non è una solo una riflessione, ma si è trasformata già in una vera e propria iniziativa, depositando “ un esposto alla Corte dei Conti, per chiedere che sia messa in carico al reale responsabile come in sentenza individuato, ovvero il sindaco protempore On. Nicola Procaccini, la cifra di euro 82.483,20 a cui ammonta il risarcimento a favore del dipendente a cui è stata condannata l’Amministrazione Comunale”.