FORMIA – L’invidia – si sa – è una brutta bestia ma la decisione della Giunta municipale di Gaeta di riconoscere significative indennità di risultato per quanto riguarda il 2022 ai propri dirigenti e alla segretaria generale del comune ha avuto un effetto boomerang nel vicino comune di Formia, guidato dalla stessa coalizione e dalla stessa forza politica, Forza Italia. Se al comune di Gaeta la suddivisione di un fondo extra di 75mila euro sarà deciso a giorni dall’ex Niv, il nucleo interno di valutazione, a Formia il più importante sindacato italiano dei dirigenti degli enti locali, il Direl, è tornato a bussare a denari.
Insomma “se Atene ride Sparta invece piange”… tra fughe e dimissioni di dirigenti e cadute di intonaci nell’ufficio del neo responsabile del settore urbanistica. Il Direl, rinnovando la sua diffida presentata lo scorso 19 luglio, ha chiesto di avere i dovuti ed immediati riscontri in ordine alla mancata contrattazione integrativa relativamente alle materie indicate nell’ articolo 45 del contratto nazionale di lavoro riguardante, appunto, il personale dirigenziale dell’area delle Funzioni locali. Nel mirino del suo segretario generale Mario Sette è l’operato del comune di Formia. La sua appare essere una durissima requisitoria in ordine alla gestione dei rapporti con l’aspetto apicale del comune di Formia nel corso degli ultimi anni.
Il sindacato ha denunciato di nuovo una serie di ritardi che – a suo dire – avrebbero caratterizzato sinora l’applicazione del contratto sottoscritto il 17 dicembre 2020 e, nello specifico, di “istituti sindacali di particolare importanza per chi svolge funzioni dirigenziali”. Il segretario Sette si riferisce alla disciplina del conferimento di incarichi dirigenziali ad interim ( articolo 58 ), oppure alla cosiddetta “clausola di salvaguardia” ( articolo 31) in caso di attribuzione al dirigente della responsabilità di nuove Aree, settori o Dipartimenti.
“Si tratta – osserva subito – di istituti fondamentali per l’attività di un dirigente, che ne supportano e conferiscono dignità economica all’esercizio dei poteri gestionali di sua competenza”.
Il “Direl” non usa mezzi termini quando invita “codesta Amministrazione comunale di Formia” – nello specifico il sindaco Gianluca Taddeo (che la delega ad interim del personale), la segretaria generale Marina Saccoccia e la dirigente dell’ufficio personale Tiziana Livornese – “ad attivarsi avviando quanto prima le procedure di contrattazione integrativa o di confronto (articolo 44) previste dal contratto nazionale di categoria dei dirigenti”. E le rivendicazioni economiche non sono di poco conto.
Al “Direl”, per esempio, risulterebbe “che non sia stata ancora liquidata la retribuzione di risultato spettante alla dirigenza relativa agli anni 2019 e 2020, nè avviate le procedure per le valutazioni obiettivi 2021 e 2022. Questi ritardi e inadempienze, oltre a mortificare l’operato e la responsabilità gestionale della dirigenza, costituisce violazione di precisi obblighi sindacali stabiliti dalla contrattazione nazionale di comparto”.
I dirigenti “superstiti” nel Comune di Formia si contano sulle dita di una sola mano e quelli che hanno deciso “coraggiosamente” di rimanere lanciano un aut aut alla politica: senza le spettanze e indennità previste “semplicemente” dal contratto di categoria questa controversia potrebbe finire dritta dritta davanti alla sezione Lavoro del Tribunale di Cassino. Lo ribadisce con piglio lo stesso segretario generale del “Direl” Sette (“nel contempo, rimanendo a disposizione per ogni delucidazione in merito, si rimane in attesa di urgente riscontro alla presente”) che, rappresentando l ‘urgente necessità di “provvedere a quanto sopra evidenziato”, non esclude di avviare conseguenti contenziosi che vedrebbero con molta probabilità codesta Amministrazione soccombere”.
E il tono è perentorio, senza ‘se’ e senza ‘ma”.