LATINA – Gli indagati possono ancora reiterare il reato e inquinare le prove. Con questa considerazione il Riesame ha confermato gli arresti domiciliari per Liliane Murekatete e Marie Terese Mukamitsindo, la suocera ed il cognato del deputato Aboubakar Soumahoro, finite ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Latina sulla gestione, per finalità personali, dei fondi pubblici assegnati alla cooperativa Karibu e al consorzio Aid per finanziare progetti e piani di assistenza riguardanti richiedenti asilo e minori non accompagnati.
I giudici del Tribunale della Libertà hanno confermato inoltre il provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Latina per il terzo indagato, l’obbligo di dimora per Michel Rukundo, rispettivamente moglie, suocera e cognato del deputato Aboubakar Soumahoro, anche lui coinvolto nell’inchiesta sui fondi pubblici per la coop Karibu e il consorzio Aid. Il Riesame ha fatto sapere che renderà note le motivazioni del suo provvedimento di diniego entro il prossimo 31 dicembre e i legali dei tre indagati, gli avvocati Francesca Roccato e Lorenzo Borrè, hanno confermato che soltanto questo adempimento presenteranno ricorso per Cassazione per chiedere l’annullamento dell’ordinanza del Gip con le ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio. il teorema della Procura è sempre lo stesso.
Haribù, il consorzio Aid ma anche la succursale “Africa” hanno “percepito ingenti fondi pubblici da diversi enti destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti richiedenti asilo e minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito” e i considerevoli risparmi sono stati utilizzati per spese varie (alberghi, ristoranti, abbigliamento di lusso, accessori, gioielli) o investimenti del tutto estranei alle finalità del servizio pubblico e assolutamente non inerenti con l’oggetto sociale delle cooperative”.