FONDI – Come è cambiato il rapporto uomo-cibo nelle ultime tre generazioni? Su questo e su altre relazioni altrettanto interessanti come cibo e società, cibo e storia o cibo e salute hanno lavorato nel secondo quadrimestre le classi prime dell’Istituto comprensivo Garibaldi di Fondi che si sono impegnate in uno studio interdisciplinare incentrato sull’alimentazione.
Tra i protagonisti del percorso didattico, il Torpedino, il noto pomodorino a marchio del Lazio. Il progetto si è svolto in varie fasi: nella prima gli studenti hanno intervistato i propri nonni raccogliendo riflessioni e ricordi sulle pietanze. Tra le varie curiosità emerse, gli enormi cambiamenti tra una generazione e l’altra sulla conservazione e sulle modalità di consumo del cibo: in piedi, sdraiati, senza posate o senza tavolo.
«Ciò che resta simile a giudicare dalle ricette raccolte – hanno raccontato gli studenti – è l’amore per la buona cucina tanto nel passato quanto in tempi più recenti». Alcune classi hanno indagato sull’evoluzione del gusto mentre altre hanno approfondito il binomio cibo e arte. Significativa è la riflessione portata avanti dalle varie classi sulla genuinità e sulla sicurezza dei prodotti che si acquistano quotidianamente al mercato o al supermercato.
Si è poi passati ad una fase di preparazione delle ricette e alla degustazione. «Un grandissimo ringraziamento ai docenti si storia e geografia che hanno curato il progetto – va alla ditta “Mafalda srl”, e agli Agricoltori del Torpedino di Fondi che già nel precedente anno scolastico hanno mostrato un’attenzione particolare verso l’attività didattica dell’Istituto Garibaldi, poiché incentrata sull’approfondimento dello Sviluppo Sostenibile del territorio fondano.
Tale tema, sviscerato in tutte le sue sfaccettature (artistiche, folkloriche, enogastronomiche) collima perfettamente con lo spirito di intervento e azione economica che anima la “Mafalda srl”, tesa a valorizzare la ricchezza di Fondi fatta di tesori artistici, culturali e prodotti tipici. Proprio da questa condivisione di intenti è nata dunque una proficua amicizia tra l’azienda fondana ed il mondo scolastico».
Dai prodotti a chilometri zero, al controllo della filiera alimentare, dalle ricerche alle uscite sul territorio, per conoscere meglio le attività agroalimentari della zona e le tecniche utilizzate, i ragazzi hanno in definitiva imparato a guardare con occhio più consapevole l’argomento cibo.