FORMIA – Un altro allarme ambientale ed igienico sanitario è scattato domenica nel fosso “Mamurrano” che, in località Gianola a Formia, si riversa nel Rio Santa Croce a poche centinaia di metri dalla sua foce in mare. Lo sversamento, inconfondibile per il colore e l’odore, è stato visibile nella tarda mattinata all’altezza del ponte che sovrasta il corso d’acqua tra via Madonne delle Grazie e via delle Vigne. Probabilmente per un troppo pieno è uscito un pò di tutto: acqua marrone e schiumosa e residui, quasi sicuramente di natura fecale. Di questo fenomeno sono stati informati dai cittadini residenti la Guardia Costiera, i Carabinieri Forestali, il comune di Formia e l’Arpa Lazio.
L’ex sindaco della città Paola Villa ha rimarcato come questo nuovo allarme ambientale sia avvenuto nello stesso punto in cui lo scorso agosto si era verificato un analogo e grave episodio. Era stata chiesta la convocazione della commissione ambiente “ma nessuno tra il sindaco di Formia Gianluca Taddeo, l’assessora ai Lavori Pubblici ed il suo presidente Antonio Caprario hanno pensato di pretendere di capire da Acqualatina la verità”.
Ma da dove proveniva quell’acqua marrone e schiumosa? “Domenica 26 novembre non pioveva, non ci sono state perturbazioni in montagna o in altre aree più a monte, non ci sono stati smottamenti – ha rimarcato con un pizzico di sarcasmo l’ex sindaco Villa – Poi perché il fenomeno si colloca in un momento ben preciso della giornata? Al netto delle feste e festicciole e delle lucine di Natale, vogliamo anche occuparci di cose serie, di quelle che incidono sulla reale qualità di vita delle persone- ha aggiunto l’ex sindaco – So che sono temi scomodi, che non portano voti, anzi, che fanno innervosire Acqualatina e tutta la politica che la ‘difende e sostiene’. Ma come tutto scorre nell’indifferenza più totale, sta scorrendo anche la fogna, la melma, la m….!”.
(In copertina, immagine di repertorio!)
