Gaeta / “Ventimila piante sopra il mare”, il progetto della Fondazione “Nicola Del Roscio”

Attualità Gaeta

GAETA – “Una pianta per ogni abitante: Gaeta, Città più verde del Mediterraneo” è il titolo dell’ambizioso progetto lanciato dalla Fondazione Nicola Del Roscio e dal Comune in collaborazione con Fondazione Cy Twombly, Cethegus s.c.p.a.  e la fondazione “Gaetano e Simona Golinelli” che verrà presentato a Roma, martedì 5 dicembre, alle 11:30, presso la Fondazione Nicola Del Roscio, in via Francesco Crispi 18. L’obiettivo che persegue il progetto, i cui lavori saranno presentati dal giornalista e conduttore del Tg 1 Marco Frittella, è l’inserimento in ambito urbano, a partire dal 2026 e per un arco temporale di dieci anni, di oltre ventimila nuove piante, affinché possa esserci un miglioramento nelle proporzioni tra abitanti ed aree verdi, oltre alla sensibilizzazione dei giovani al rispetto della natura e dell’ambiente.

Sarà la stessa Fondazione Del Roscio a scegliere le piante più adatte da mettere a dimora, tra le specie da clima mediterraneo. Sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana, produzione di maggior ossigeno, miglioramento del benessere e della qualità della vita, ma anche una forte ricaduta in materia di branding per Gaeta ed suo territorio: ad essere coinvolti non sarà solo la Fondazione promotrice e finanziatrice, ma anche l’intero tessuto associativo e istituzionale, che collaboreranno alla realizzazione di questa grande ambizione, iniziando dai quartieri periferici, al fine di rendere Gaeta la “Città più verde del Mediterraneo”. Martedì inoltre, sarà presentato anche un ulteriore progetto di rilevanza nazionale che riguarderà la città.

Si tratta della triennale “Tra Natura e Mito, Gaeta città d’Arte permanente”, che ha visto l’impegno, durato oltre due anni di lavoro, di Cethegus s.c.p.a.: si tratta di un’iniziativa di caratura internazionale, posta all’interno del processo evolutivo che il Comune di Gaeta sta fissando in ambito culturale, capace di offrire alla vista capolavori che spaziano da Caravaggio a Haring, passando per Botticelli, Tiziano, Manet e Boudin.

La mostra sublimerà la vocazione artistica della città, sedimentata nel dna di Gaeta da sempre, per soddisfare le esigenze di un’utenza sempre più attenta e, al contempo, ampliare l’offerta turistica già variegata e di assoluto livello. Gaeta, così, consolida il respiro internazionale del proprio brand turistico, inserendosi a pieno titolo nel segmento dei grandi eventi culturali.

All’evento di martedì interverranno Nicola Del Roscio, presidente dell’omonima fondazione e della Cy Twombly Foundation; il sindaco di Gaeta Cristian Leccese, il Consigliere Regione Lazio Cosmo Mitrano; il presidente della Camera di Commercio Latina Frisonone Giovanni Acampora, il commissario straordinario dell’ente Parco Riviera D’Ulisse Massimo Giovanchelli, la presidente dell’associaziione “Mare Vivo” Rosalba Giugni, la presidente nazionale di Federesanità Tiziana Frittelli, l’organizzatore della Triennale Giusepe D’Aghino, il curatore della mostre “Medusa” e Metamorfesi” Pierluigi Carofano ed il presidente della Cethegus s.c.p.a. Leonardo Valle.

Quest’iniziativa della fondazione Del Roscio” tenterà di recuperare un rapporto politico-istituzionale con il Comune di Gaeta dopo gli ultimi eventi? Di certo, non era piaciuta alla fondazione “Nicola Del Roscio” la legittima polemica politica che lo scorso settembre aveva anticipato l’approvazione nel consiglio comunale di Gaeta (con i soli voti della maggioranza Leccese) della proposta di delibera che di fatto dava mandato agli uffici competenti di rilasciare alla stessa fondazione una concessione cinquantennale per l’utilizzo di un terreno di proprietà comunale, di 5000 metri quadrati, nel parco urbano di Monte Orlando a condizione che la stessa fondazione realizzasse a sue spese (per importo di 230mila euro) nello stesso terreno – destinato ad orto botanico euro– un muro di contenimento.

A proporre questo tipo di accordo all’amministrazione comunale di Gaeta era stato l’avvocato itrano Mirko Di Biase che il 30 maggio aveva inviato una lettera a nome del presidente di Nicola De Roscio e dei signori Fabio Carlesimo e Alberto Di Fabio, per ricordare come “l’iniziativa della locazione del bene comunale fosse mossa dall’intenzione reciproca delle parti di dare vita ad un progetto strutturato di recupero dei beni in questione, implementando il giardino botanico già in essere da parte della Fondazione Del Roscio su terreni confinanti con quelli comunali”. A polemizzare con la Giunta Leccese era stato quello che sarebbe diventato consigliere comunale Franco De Angelis. Aveva fatto ricorso all’arma dell’ironia scrivendo testualmente questo commento: ”Quando iniziano i saldi 2023.? Nella città degli Avantitutta i saldi ci sono tutto l’anno ma agosto è il mese dove puoi fare i migliori affari . Però guai a chiamarli saldi. Il capo degli Avantitutta, dal momento che il comune di Gaeta è in ‘ristrettezza economica’ non dice saldi ma ‘valorizzazione’ “.

La replica dell’avvocato Di Biase aveva alimentato altre polemiche nel momento in cui anche l’allora consigliere comunale di opposizione, l’ex sindaco Silvio D’Amante, lamentava da parte del comune di Gaeta, “almeno da 10 anni”, l’avvio di una manifestazione pubblica di interesse “per rendere la vicenda meno privatistica rispetto a quanto è purtroppo diventata”.

La risposta dell’avvocato Di Biase era stata a dir poco piccata: “La fondazione Del Roscio non intende ricevere alcuna regalia, atteso che, a fronte delle somme necessarie al rifacimento del muro, rispetto al quale il Comune di Gaeta è inottemperante da diversi anni (ed è protagonista di un contenzioso di natura civilistica contro il precedente proprietario, l’ingegnere Ludovici, dell’area che ha contestato nel 2002 all’allora amministrazione di Silvio D’Amante l’abbattimento di alcuni presunti manufatti edilizi abusivi, ndr) riceverebbe solo un diritto di passaggio e si impegnerebbe a rendere il sito fruibile da tutti, con una spesa di gran lunga maggiore rispetto ai benefici che riceverebbe”.

In ordine ai saldi, alle agevolazioni che la fondazione avrebbe beneficiato da parte del comune di Gaeta a più riprese, l’avvocato Di Biase sottolineava, invece, come la stessa fondazione “Nicola Del Roscio” da anni “si sia fatta promotrice di diverse donazioni, tra le quali si ricordano tra le ultime le messa a disposizione della palme impiantate su gran parte do Corso Italia, su Via dell’Annunziata, su Via Lungomare Caboto, oltre alle elargizioni in denaro per il recupero della porta Domenica ed a quelle in favore del presidio ospedaliero del Bambino Gesù, presente all’interno dell’ospedale Di Liegro. La fondazione, fortunatamente, non ha bisogno di regalie e saldi da parte di alcuno, ma la situazione venutasi a creare, ha reso necessaria una riflessione, la quale conduce verso la direzione di non fare più donazioni in favore della comunità Gaetana e di dirigere le proprie risorse verso enti e associazioni”.

Insomma la fondazione ora potrebbe diventare concessionaria per mezzo secolo di un terreno di 5000 metri ricadente nell’area di rispetto del Parco Riviera d’Ulisse e annunciava polemicamente che non voler svolgere più alcuna azione filantropica nei confronti della comunità gaetana specificando di non voler essere tirata in ballo da polemiche di natura polemica.

Questa vicenda si prestò a non poche perplessità. Perchè la fondazione Del Roscio chiedeva la disponibilità del terreno di 5000 metri per i prossimi 50 anni rinunciando ad esercitare la prelazione contenuta nel contratto di locazione sottoscritto il 14 settembre 2014 (con l’allora dirigente del settore urbanistica Roberto Guratti) in base al quale avrebbe potuto beneficiare di una proroga di ulteriore sei anni se avesse fatto una specifica richiesta un anno prima della scadenza naturale del contratto di affitto? Ma la Giunta Mitrano nel 2014 avrebbe potuto concedere in affitto questo terreno quando il suo precedente proprietario, la società “Salcri”, aveva annunciato un nuovo contenzioso contro la decisione di 12 anni prima della Giunta D’Amante di acquisirlo al patrimonio immobiliare dopo le ruspe inviate dall’allora assessore all’urbanistica Salvatore Mola? Perché nella manifestazione di interesse dell’avvocato Di Biase è specificata l’altezza (quattro metri) ma non la lunghezza del muro di contenimento da ricostruire? Quando il muro cadde tre anni fa, la giunta gaetana, in sede di bonaria mediazione con l’affittuario, si tutelò preventivamente, utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia, nominando un tecnico (un agronomo) per individuare le eventuali cause che provocarono l’evento crollo?

Nessun problema, ora Gaeta potrà diventare la succursale in riva al Golfo della foresta Amazzonica o…quasi…