GAETA – E’ giusto e, soprattutto, è opportuno che Teodolinda Morini continui ad esercitare il duplice ruolo di vice sindaco e di assessore all’urbanistica al Comune di Gaeta? E’ un interrogativo che il Movimento Cinque Stelle rilancia a poche ore dall’udienza preliminare davanti il Gup del Tribunale di Cassino in cui l’autorevole amministratrice è tra i tredici indagati sui quali pende la spada di Damocle della Procura con la richiesta di rinvio a giudizio per l’”affaire” della vendita del piazzale della Stazione alla Cavour Immobiliare e all’indomani di un’ordinanza del Tar del Lazio-Sezione di Latina che ha condannato il comune di Gaeta a liquidare le spese di liti a favore di un comunissimo cittadino che, in qualità di confinante, aveva chiesto inutilmente di accedere al carteggio riguardante i lavori di ampliamento, autorizzati dal Comune di Gaeta, a favore del suo potente assessore all’urbanistica.
Simone Avico ricorda come il dirigente del settore del comune Antonio Di Tucci in un primo momento decise di ottemperare a questa richiesta di accesso agli atti. Successivamente ha preferito negarsi per essere condannato da un ricorso al Tar del privato cittadino a pagare 1500 euro per aver impedito a questa ultimo di difendere un proprio legittimo interesse.
“Il terreno confinante e oggetto della richiesta di accesso agli atti, come riportato dalla stampa (che a Gaeta viene utilizzato da alcune forze politiche di opposizione come una salutare foglia di fico), è quello della vicesindaca e assessore all’Urbanistica Morini, il che – osserva Avico – ci esime dal non ridurre la vicenda ad un punto di vista squisitamente tecnico. Se fino ad adesso l’assessore Morini ha preferito non rilasciare alcuna nota, non potrà fare diversamente nei prossimi giorni. Dovrà chiarire se in questa vicenda triste quanto imbarazzante possa avere esercitato un ruolo di influenza confermando, nel caso, una forzatura delle proprie prerogative istituzionali”.
Gli altri quesiti grillini all’indomani della severa censura dei giudizi amministrativi: “Chi ha deciso di tenere al riparo il viceSindaco e l’Assessore Morini da una legittima richiesta di accesso agli atti? Può l’assessore Morini motivarci il perché ad un comune cittadino sono stati negati documenti? Se è vero che inizialmente il Dirigente, si presume, abbia autorizzato l’accesso agli atti quali motivazioni hanno portato lo stesso a cambiare idea? La licenza rilasciata all’assessore Morini, inoltre, riguarda un ampliamento in base alla Legge Regionale o la costruzione di un edificio ex novo e, ancora, siamo certi che ciò goda della piena legittimità? Non è certo la prima volta che siamo obbligati a esporci per contenziosi del Vicesindaco e Assessore Morini – ricorda Simone Avico .
Già lo scorso anno con una richiesta di controllo alla segretaria Generale prima e un conseguente esposto all’Anac poi ponemmo seri dubbi circa la compatibilità della stessa con il settore dell’Urbanistica per via di un’ordinanza di sospensione di lavori presentata ad un suo congiunto (il marito). È opportuno, ancor di più oggi con le numerose perplessità che poniamo, che Teodolinda Morini continui a ricoprire il suo ruolo istituzionale?
Il Movimento Cinque Stelle ha deciso di sedersi lungo la riva di un fiume e di attendere: “Restiamo impazienti di ascoltare cosa ha da dire il Vicesindaco di Gaeta alla sua città, ma siamo fermi nell’affrontare importanti valutazioni circa il presunto danno erariale causato dalla condanna del TAR al comune di Gaeta, di come questo, inoltre, venga saldato e in merito alla legittimità o meno della concessione rilasciata in capo all’assessore Morini”.
E’ assai più facile e verosimile, invece, che risposte non arriveranno. Non possono arrivare.