Entra nel vivo giovedì con la quarta ed attesa udienza il processo di secondo grado per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Serena Mollicone, avvenuti il 1 giugno 2001- secondo la tesi dell’accusa – all’interno della Caserma dei Carabinieri di Arce. La Procura generale intende capire come sia stata uccisa la studentessa 18enne. Il medico legale nominato dalla Procura di Cassino, Cristina Cattaneo, nella seconda udienza tenutasi il 20 novembre scorso era stato categorico: Serena, al termine di un litigio con il figlio del Comandante Franco, Marco Mottola, sarebbe stata sbattuta contro la porta del bagno dell’alloggio sfitto della stessa Caserma per poi perdere la vita perchè non soccorsa.
Giovedì i rappresentanti della pubblica accusa hanno chiesto che la dottoressa Cattaneo venga messa a confronto con il medico legale indicato da Franco, Marco e Annamaria Mottola, il professore universitario Giorgio Bolino. Sarà questo il momento più atteso dell’udienza che inizierà in video conferenza satellitare con l’Australia. A Perth insegna l’entomologa Paola Magni, uno dei 44 consulenti citati dalla Procura per dar vita alla rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. La perita è stata invitata a riformulare i suoi accertamenti in relazione alla formazione di una colonia larvica sul corpo senza vita di Serena.
La sentenza del processo di primo grado aveva posticipato alle prime luci dell’alba del 2 giugno 2001 l’ora del possibile decesso di Serena in occasione della schiusa delle prime larve sul suo cadavere. Questi accertamenti entomologici – secondo la tesi della Procura generale – potrebbero determinare anche l’ora del trasporto del cadavere nel boschetto di Fonte Cupa dove c’è stato il macabro rinvenimento della ragazza domenica 3 giugno di 21 anni fa.
Alla guerra delle perizie medico legali nell’udienza potrebbero partecipare, se ci sarà tempo, anche i consulenti indicati da Francesco Suprano e dalle parti civili ammesse al dibattimento.