ITRI – Rigenerazione o…degenerazione urbana? A porsi e a rilanciare questo intrigante interrogativo è il gruppo consiliare di opposizione “Itri Facciamo Futuro” dopo la decisione del consiglio comunale di approvare con i soli voti della maggioranza due proposte di deliberazione presentare dal neo assessore all’urbanistica Giuseppe De Santis con l’intento di rappresentare “una valvola di sfogo per l’attività edilizia ad Itri e porre rimedio ad una serie di situazioni problematiche del nostro territorio”.
A tentare di contrastare questa versione sui fatti sono l’ex sindaco Antonio Fargiorgio e le consiglieri Vittoria Maggiarra e Tiziana Ialongo: “In realtà, le cose non stanno così, soprattutto perché quelle delibere non intervengono a risolvere lo storico problema edilizio ed urbanistico itrano, quello delle zone agricole da PRG e delle cosiddette ‘case di campagna’. L’attuale maggioranza viene meno alla promessa formalmente fatta in campagna elettorale quando ha ostentato che avrebbe risolto il problema legato al cambio di destinazione d’uso delle ‘case di campagna’, il cui valore rischia di essere praticamente nullo proprio per la mancanza di conformità urbanistica, che ne rende impossibile la circolazione e la vendita a prezzi convenienti. Su questo punto, silenzio assoluto, come sempre da parte di questa maggioranza quando si tratta di dare risposte alle reali esigenze dei cittadini. Brava ad intervenire in favore ed in soccorso di parenti ed amici, sostenendone richieste e progetti, ma assente quando si tratta di adottare decisioni che vadano a vantaggio dell’intera collettività”.
Insomma il problema di Itri non può risolversi con l’adozione di due delibere di rigenerazione urbana che, tentando riprodurre il contenuto della legge regionale 7/2017, senza preoccuparsi di verificare se ed in che modo quella normativa possa calarsi nel nostro contesto urbanistico.
Ancora i consiglieri Fargiorgio, Maggiarra e Ialongo: “Il problema non si risolve omettendo di dire ai cittadini che l’eventuale cubatura che sarà concessa in forza di quelle disposizioni andrà a riflettersi inevitabilmente sugli spazi (invero molto esigui) in cui si potrebbe collocare, in un futuro magari prossimo, il discorso relativo ad un nuovo Piano Regolatore Generale. Avrebbe più senso avviare un percorso che coinvolga tutti gli attori della scena politica ed amministrativa, sociale e produttiva di Itri, conducendoli a sedersi attorno ad un tavolo ed a concertare le misure da adottare per il bene di Itri, di tutti i cittadini e non soltanto degli amici e sostenitori – è la grave accusa rivolta al contenuto delle due delibere presentate dal vice sindaco e assessore all’urbanistica De Santis – E così, mentre ci si ammanta di gloria effimera (vedremo quali benefici collettivi realmente produrrà la rigenerazione urbana), si omette di attuare iniziative che sono di interesse per l’intera cittadinanza. Che fine ha fatto la videosorveglianza varata dalla precedente Amministrazione? Cosa si intende fare dei locali dell’ex Bar Centrale, di proprietà comunale, che restano tristemente chiusi ed inutilizzati e che potrebbero invece soddisfare la domanda, sempre pressante, di spazi culturali e sociali? La chiusura al traffico di Piazza Umberto I interessa ancora, oltre noi, anche qualche altro esponente politico cittadino o l’ingresso in maggioranza ha placato ardori che sembravano furenti?”.
Itri Facciamo Futuro ha formalizzato – come detto – due richieste di accesso agli atti, la prima delle quale riguarda la vicenda culminata con la fine del rapporto contrattuale che legava l’Amministrazione Comunale con la società gestrice del “Bar Centrale”. Da tanti mesi, i locali sono ritornati nella disponibilità del Comune ma “restano chiusi, restituendo all’importante e storica Piazza Incoronazione un’immagine a dir poco triste. Né si profila all’orizzonte un qualche utilizzo davvero pubblico di quei vani, che ben potrebbero invece servire a soddisfare la domanda, che proviene dalla cittadinanza, di nuovi spazi, di un point turistico, di una sala espositiva per mostre, per la presentazione di libri e per incontri su tematiche culturali e sociali”.
Itri Facciamo futuro ha chiesto di conoscere se la fine del rapporto sia dipesa da una morosità dell’ultimo esercente e, in caso affermativo, se siano state avviate azioni legali per il recupero delle somme e di avere copia degli atti legali; di conoscere lo stato di consistenza in cui i locali siano stati restituiti all’Amministrazione Comunale ed, in particolare se di questo stato sia stata acquisita evidenza documentale, attraverso foto e/o perizia da parte dell’ufficio tecnico (anche ai fini del promovimento di un’azione risarcitoria) e di avere conseguentemente copia delle relazioni e, inoltre, di conoscere se siano in atto da parte dell’Ente iniziative dirette a recuperare i locali nella loro integralità e, in caso affermativo, se siano state già preventivate spese, ed in quale misura, per i lavori necessari.
Il Sindaco Comune Giovanni Agresti e d il neo assessore ai Lavori Serena Ciccarelli sono invece i destinatari della seconda richiesta di accesso agli atti che intende fare un focus sui lavori di realizzazione del sistema di videosorveglianza sul territorio comunale aurunco. Si tratta di un progetto fortemente voluto, approvato e finanziato dalla precedente Amministrazione “di cui si sono a dir poco perse le tracce – osserva polemicamente l’ex sindaco Fargiorgio – Più volte in seno ai vari consigli comunali, il nostro gruppo ha cercato di sollecitare la maggioranza affinché desse risposte certe ed oggettive in merito ma, al di là di vacue rassicurazioni, ad oggi tutto è fermo e dell’opera non si vede alcun segno tangibile e concreto. Il fatto non è oltremodo più tollerabile, anche in considerazione della circostanza che di quel finanziamento si sta rispettando il piano di rimborso (con gli ovvi aggravi sulle casse comunali), senza tuttavia vedere il risultato ed il completamento di un’attività che era stata proficuamente compiuta dalla precedente Amministrazione” .
Il gruppo consiliare di Itri Facciamo futuro ha chiesto, a tal riguardo, di conoscere lo stato attuale del finanziamento riguardante i lavori della videosorveglianza (in particolare quante rate siano state già rimborsate e per quale ammontare, e di avere copia delle movimentazioni contabili), di sapere lo stato di avanzamento dei lavori anche “per verificare il rispetto dei termini contrattualmente previsti, e conseguentemente di avere copia del contratto sottoscritto con la società aggiudicataria dei lavori” e, in fine, di sapere dagli Amministratori e dai competenti Uffici se esiste un nuovo timing riguardante i lavori e di avere copia dell’eventuale accordo in deroga al contratto originario.
“Itri ha bisogno di queste risposte, soprattutto di queste – conclude l’ex sindaco Fargiorgio – Altrimenti il proprio tessuto urbano rischia di degenerare, altro che rigenerare.”