LATINA – Reati fiscali, mancati versamenti e false fatture nell’ambito della gestione della cooperativa Karibu e del consorzio Aid che, occupandosi dell’accoglienza di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nella provincia di Latina, hanno beneficiato di milionari fondi pubblici. Con queste ipotesi accusatorie il Gup del Tribunale di Pierpaolo Bortone, accogliendo una specifica richiesta del sostituto procuratore Andrea D’Angeli, ha rinviato a giudizio la moglie e la suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo ed anche cognato del parlamentare “paladino dei migranti” Michel Rukundo e una loro collaboratrice, Ghislaine Ada Ndongo.
Il processo inizierà tra meno di quaranta giorni, il 24 gennaio 2024, davanti il giudice monocratico del Tribunale di Latin a Simona Sergio per quanto il filone dell’inchiesta che, riguardando i reati fiscali, ha monitorato la gestione della cooperativa Karibu e del Consorzio Aid . Nell’ambito delle accuse, alla scorsa udienza il pm aveva integrato le contestazioni in riferimento alle dichiarazioni dei redditi del 2018 e del 2019 mentre il Gup Bortone ha ammesso le parti civili, fra cui gli ex lavoratori – da tempo senza salari ed indennità economiche – e la segretaria provinciale della Uiltucs di latina entrambi rappresentanti dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti. Tutta da definire la posizione processuale di altri due indagati. Sono stati dichiarati irreperibili Richard Mutangana, un altro cognato di Soumahoro – secondo gli inquirenti avrebbe investito i soldi destinati ai migranti in attività imprenditoriali in Ruanda, safari compresi – ed una seconda collaboratrice, Kabukoma Christine Ndyanabo Koburangyra.
Il Gup Bortone ha disposto nei confronti di questi due indagati ulteriori ricerche e ha rinviato l’udienza preliminare al 26 aprile 2024. Sulla scorta delle risultanza investigative della Guardia di Finanza di Latina, la cooperativa Karibu ed il Consorzio Aid avrebbero evaso oltre due milioni e mezzo di euro. A cercare di insinuarsi allo stato passivo di Aid è stato lo stesso Rukundo, reclamando oltre 14mila euro. Ma la richiesta è stata respinta dal Tribunale trattandosi di una posizione “connessa alle eventuali responsabilità derivanti dalla carica ricoperta”. Lo scorso 30 ottobre Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, in qualità di membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa sociale integrata “Karibu”, erano finite ai domiciliari nell’ambito dell’altro filone dell’inchiesta, sempre condotta dalla Guardia di Finanza, in cui vengono contestate a vario titolo le accuse di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio nell’ambito della gestione delle cooperative.
Secondo la Procura di Latina il denaro che diverse Prefetture italiane e i Comuni hanno speso per ospitare i migranti sarebbe in buona parte stato distratto e utilizzato per acquistare abiti griffati, gioielli, soggiorni in hotel a cinque stelle e cene nei migliori ristoranti, oltre che per fare investimenti immobiliari in Belgio, Portogallo e Ruanda. “’Avevamo chiesto di acquisire i verbali assembleari per spiegare che non c’erano i presupposti per individuare una responsabilità giuridica di Murekatate – ha dichiarato l’avvocato Lorenzo Borrè, legale difensore della moglie del deputato Soumahoro – Al dibattimento riproporremo le stesse istanze per dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”.
“Nel corso del processo il sindacato Uiltucs di Latina ed i singoli lavoratori, costituitisi parti civili – hanno osservato invece gli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti – avranno modo di dimostrare il danno patrimoniale e non conseguente ai reati tributari contestati agli odierni imputati”.