FORMIA – Da giovedì sera il patrimonio immobiliare del comune di Formia è più ricco e qualificato. Il consiglio comunale all’unanimità ha concesso il suo semaforo verde l’acquisizione, a costo gratuito, da parte della Regione Lazio di due strategiche aree che hanno fatto parte nel secondo dopo guerra del patrimonio immobiliare di due disciolti enti di derivazione regionale, l’ex Enaoli e l’ex Gil. Si tratta di parte del terreno – ora adibito a deposito dei mezzi – gestito dalla municipalizzata Futuro Rifiuti Zero in località Santa Maria Cerquito per il centro di trattamento e di trasferenza dei rifiuti e del Parco Antonio De Curtis a ridosso della spiaggia di levante di Santo Janni.
Il voto unanime del consiglio comunale è stato possibile grazie all’adesione dell’ente ad un bando regionale che, a differenza del passato, ha previsto la gratuità per quanto riguarda la dismissione di alcuni suoi beni. Il trasferimento al patrimonio immobiliare del comune di Formia del Parco De Curtis – un tempo di proprietà del disciolto ente “Gioventù italiana Littoria” – conclude dopo 18 anni un iter avviato nel 2005 dall’allora amministrazione comunale di centro sinistra. Decise di rendere fruibile quella che all’epoca era una boscaglia in riva al mare di Santo Janni su cui gravava e grava un manufatto abusivo ereditato dalla colata di cemento illegale che si era abbattuto sul litorale di levante tra la seconda metà degli anni settanta e i primi anni del decennio abusivo.
L’ex sindaco di Formia e l’assessore all’ambiente Claudio Marciano ammettono di essere stati animati da “una buona dose di follia amministrativa” quando, al termine di un durissimo contenzioso legale, l’area fu liberata nel 2005. “La Regione ci diede in gestione l’area che noi abbiamo destinato in coerenza con il piano regolatore generale vigente a parco pubblico. Abbiamo investito una serie di somme per metterlo in sicurezza realizzando – ricordano l’ex sindaco Bartolomeo e l’ex assessore Marciano – una piccola area giochi e l’illuminazione. Abbiamo organizzato decine di eventi culturali lì dentro. Poi con fondi europei, circa 750mila euro, abbiamo ristrutturato il rudere (anche se eravamo gestori, fummo delegati dalla Regione a farlo e non avemmo problemi a investire somme di cui eravamo titolari) poi trasformato al piano terra nel centro anziani di S.Janni e al primo piano un’area studio. Siamo stati capaci, a fronte di tante illegalità che si trascinavano da anni per la sosta dei camper, a legalizzare la sosta a pagamento dell’area attigua al piazzale Guerriero affidandola alle varie società concessionarie che si sono succedere nel corso del tempo per la gestione del servizio”.
L’ex sindaco Bartolomeo ricorda il braccio di ferro instaurato con la Regione Lazio per beneficiare dell’attuale Parco De Curtis per un lasso temporale maggiore ma sottolinea come la stessa Regione fu sostenuta dal comune di Formia a gestire la complicata fase di “liberazione” di un sito da un’occupazione illegale: “Alla fine il comune ebbe la meglio ma quante volte – ho perso il conto – abbiamo accompagnato l’ufficiale giudiziario in servizio presso l’ex Tribunale di Gaeta per rendere esecutivo lo sfratto ed eravamo costretti a tornarcene indietro. Un fatto è certo : dal 1975 nessun cittadino metteva piede nessuno nell’attuale parco De Curtis. Quando vi entrammo per la prima volta era un bosco completamente inagibile”.
“Dopo il voto di acquisizione da parte del comune di Formia – ha concluso l’ex sindaco Bartolomeo – la politica si ricordi di essere proprietaria dell’area e sia all’altezza per quanto riguarda la gestione, manutenzione e miglioramento della fruibilità del Parco. Utilizzi al meglio l’occasione dell’approvazione del prossimo bilancio di previsione ma non trascuri neppure la possibilità di verificare la possibilità di attingere a specifici capitoli di spesa del bilancio regionale e di avviare una collaborazione con l’ente parco Riviera di Ulisse”.