CASTELFORTE – Il comune di Castelforte teme molto l’arrivo a cadenza settimanale di 1300 tonnellate di rifiuti presso l’impianto del Centro servizi ambientali dopo l’incendio che la vigilia di Natale ha interessato la discarica romana di Malagrotta. Nonostante a chiedere aiuto al Csa siano stati il giorno di Natale il comune di Roma capitale e la stessa Regione Lazio, il sindaco di Castelforte Angelo Felice Pompeo non ci sta.
Ha fatto sapere in una nota come sia in continuo contatto con la Regione Lazio ed il Prefetto di Latina per chiedere chiarimenti proprio sul trasferimento dei rifiuti nell’impianto Csa in questa fase emergenziale. Il Sindaco parla di articoli stampa, nonostante ci sia una fitta corrispondenza ufficiale proprio tra la Regione, il comune e l’azienda. Mancano però per il comune aurunco documenti ufficiali ed il Sindaco Pompeo, in qualità di massima utorità Sanitaria, ha chiesto se esistono atti formali ordinativi o di indirizzo circa le tonnellate di rifiuti destinate presso l’impianto di Castelforte e le eventuali tempistiche.
Il Sindaco ha quindi richiesto di essere informato costantemente sull’evolversi della situazione anche al fine di poter fornire informazioni esatte e rassicuranti alla cittadinanza. Il management del Csa ha fatto sapere di essere disponibile a recepire la richiesta di aiuto pervenutagli dal comune di Roma e dalla Regione che, se si concretizzasse, sconfesserebbe il contenuto della sentenza del Tar del Lazio-sezione di Latina che il 12 dicembre aveva respinto il ricorso dello stesso Csa contro il provvedimento della municipalizzata dei comuni di Formia e Ventotene, la Futuro Rifiuti zero, di disporre la scorsa primavera lo stop del conferimento dei rifiuti indifferenziati presso l’impianto di via Viario con nuova destinazione la Saf di Colfelice.
Il Tar per certi versi aveva definito inidoneo l’ìmpianto del Csa ad accogliere gli indifferenziati prodotti dai due comuni del Golfo perché avvenuto in una struttura, quello di Castelforte, dotata del trattamento meccanico piuttosto del Tmb, il trattamento meccanico biologico. E’ una tesi, questa, che l’azienda aurunca, in considerazione dei nuovi riconoscimenti del comune di Roma e della Regione Lazoio ha sempre contestato tant’è che ha impugnato al Consiglio di Stato la sentenza del Tar del 12 dicembre scorso.
Appresa la lettera del sindaco Pompeo, da più parti è arrivata l’accusa al primo cittadino di Castelforte di doppiopesismo. Fermo restando che il comune aurunco sa delle periodiche richieste dell’Ama di trasferire nell’impianto di via Viario di quantitativi di immondizia che Roma capitale non riesce a trattare, è stato ricordato al sindaco Pompeo come il versamento del benefit ambientale da parte dell’azienda di Suio (dovuto per legge per gli impianti che effettuano questo tipo di attività industriale) ha impedito al bilancio del comune di Castelforte di conoscere situazioni di affanno.
Se poi anche il comune di Castelforte per questioni politiche esterne al suo territorio ha deciso di promuovere forme di terrorismo industriale, questa è un’altra problematica.