LATINA – La miglior difesa è l’attacco. Finita ai domiciliari con le pesanti ipotesi accusatorie di autoriciclaggio, frode nelle pubbliche forniture e bancarotta relativamente alla presunta distrazione di fondi pubblici destinati alla cooperativa Karibù e al Consorzio Aid per un uso privatistico, Liliane Murekatete, la moglie del deputato Soumahoro, prova ad alleggerire la sua delicata posizione processuale. L’ha fatto il suo legale, l’avvocato Lorenzo Borrè, utilizzando gli strumenti che mette a disposizione il codice di procedura penale dopo la conclusione, un mese fa, delle indagini preliminari da parte della Procura di Latina.
La signora Murekatete ha chiesto, di fatto, lo svolgimento di una perizia calligrafica per prendere, per certi versi, le distanze dalle firme apposte sui verbali delle diverse assemblee del consiglio di amministrazione della cooperativa Karibù. La perizia calligrafica sollecitata dalla signora Murekatete si affianca ad un’altra richiesta formalizzata negli ultimi giorni dall’avvocato Borrè, quella di acquisire l’originale del libro dell’assemblea della cooperativa.
L’intento è di ribadire la sua personale estraneità ai fatti in occasione, appunto, dell’approvazione dei bilanci. Naturalmente a decidere se accogliere o meno queste due istanze difensive sarà la Procura di via Ezio che, attraverso i sostituti procuratori Andrea D’Angeli e Giuseppe Miliano, aveva chiesto ed ottenuto dal Gip Giuseppe Molfese l’emissione tre misure cautelari: i domiciliari per Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, quest’ultima suocera Soumahoro e l’obbligo di dimora per il cognato del deputato eletto quale indipendente nella lista dei Verdi e di Sinistra Italiana Michel Nukundo.
L’impianto accusatorio della Procura ha retto sinora davanti il Riesame avverso la cui ordinanza (eseguita lo scorso 30 ottobre) che aveva ricostruito le spese folli (oltre due milioni e mezzo di euro) effettuate con i fondi destinati all’accoglienza dei migranti i tre indagati hanno preannunciato ricorso per Cassazione appena saranno rese le motivazioni del diniego del Tribunale della Libertà. I familiari del deputato Soumahoro sono stati rinviati a giudizio in un altro procedimento penale con l’accusa di evasione fiscale. Se il processo scatterà il 24 gennaio, il collegio difensivo ha chiesto lo svolgimento di una perizia calligrafica sulla scorta delle dichiarazioni di un ex dipendente di Karibù che di fatto scagionava la signora Liliane Murekatete.