ITRI – Sostenere la produzione delle olive da tavola tipiche del distretto agricolo del sud pontino con un occhio di riguardo alla tradizionale oliva “bianca”. E’ la finalità della prima edizione del concorso “L’Oliva itrana” che, organizzato dalla locale amministrazione comunale con il patrocinio ed il contributo della Regione Lazio e dell’Arsial, è in programma venerdì mattina e domenica pomeriggio presso l’aula consiliare. Il via è una giornata di studi che, alla presenza di numerosi produttori dell’oliva bianca, affronta essenzialmente due temi: “I Valori dell’olivicoltura itrana e delle tradizioni aurunche” ed il “Riconoscimento della qualità dei prodotti tipici: proprietà tecnica e salute”. La ‘bianca’ di Itri nasce da sempre, assieme alla “nera” sorella maggiore, come raccolto precoce da piante che, per ragioni fisiologiche, presentano una carica di frutti ridotta rispetto all’ordinario. Stimate tanto quanto la tardiva (“oliva di Gaeta”) queste olive, vuoi per gli apprezzamenti dei consumatori, vuoi per i cambiamenti climatici che negli ultimi anni hanno mortificato l’olivicoltura locale, “meritano una nuova e piu’ attenta considerazione economica”.
Questo grido d’allarme è stato lanciato dall’attivo delegato all’agricoltura e allo sviluppo rurale del comune di Itri, Massimo Pelliccia che, insieme al sindaco Giovanni Agresti, ha fortemente voluto questa due giorni che, inaugurata dall’assessore regionale all’ambiente l’itrana Elena Palazzo, dal sindaco Giovanni Agresti e dal vice Giuseppe De Santis, sarà moderata dal professor Stefano Manzo. Sono previsti gli interventi del presidente del Capol Luigi Centauri, del dirigente dell’Arsial Claudio Di Giovannantonio mentre i relatori sulla sessione “Riconoscimento della qualità dei prodotti tipici: proprietà tecnica e salute” saranno Ivano Caprioli e Franco Nasta. Successivamente al dibattito cui prenderà parte il pubblico saranno consegnati alcuni attestati ai partecipanti da parte dell’attiva dirigente dell’istituto comprensivo e dell’ex istituto agrario di Itri, la professoressa Maria Laura Cecere.
La premiazione delle migliori olive bianca si svolgerà domenica, alle 17, sempre presso l’aula consiliare cui seguirà una degustazione, dal titolo “A tavola con l’Oliva Itrana” dei prodotti tradizionali locali, naturalmente non potranno mancare in primis le stesse olive bianche . La colonna sonora sarà garantita da “La scatola del Vento”, il raffinato gruppo di musica popolare guidato dal maestro Alessandro Parente e da Laerte Scotti. Questo convegno vuole lanciare un allarme sulla situazione in cui versa il comparto.
Lo sottolinea il delegato Massimo Pelliccia:”Doverosamente stiamo cogliendo appieno le preoccupazioni degli operatori locali che temono per i loro redditi e per la conservazione di uno tra i più antichi bacini nazionali di biodiversità olivicola. L’amministrazione ha un merito di cui essere orgogliosa, aver impresso all’evento, che non campanilistica come erroneamente sostengono in molti, la scelta di dedicare innanzitutto il premio alle produzioni che trovano origine nelle campagne del comune di Itri – ha osservato Pelliccia – Da un lato si avverte l’esigenza di sondare la qualità diffusa delle preparazioni più vicine alla tradizione, visto che qui nasce la pianta e la ricetta di elaborazione, entrambe “itrane”. Dall’altro si risponde a quella sollecitazione implicita di quanti vorrebbero Itri tenere le fila dei progetti di valorizzazione e protezione della più tipica e blasonata produzione olivicola del Lazio e non solo. Tutto questo non si può realizzare trascurando il valore delle salamoie familiari dove si custodisce l’antico saper fare itrano giunto a noi con i suoi adattamenti e le sue varianti. Ecco perché abbiamo pensato di svolgere un sondaggio ristretto al nostro territorio sulla qualità diffusa dell’ oliva bianca per verificare con tutti la possibilità di potenziare questa specialità tipica itrana” – ha concluso il delegato all’agricoltura Massimo Pelliccia.