Spigno Saturnia / Elezioni amministrative, scende in campo il primo candidato sindaco: è Williams De Cesare [VIDEO]

SPIGNO SATURNIA – Ha deciso di formalizzare la sua personale “discesa in campo” a sei mesi esatti di distanza dal voto amministrativo. L’ha fatto con un chiaro intendimento – e non potrebbe essere diversamente – politico-amministrativo: permettere a Spigno Saturnia di “andare a capo, di ripudiare antiche e superate logiche familistiche e soprattutto a garantire a questo paese, che è la porta naturale del parco regionale dei Monti Aurunici e della Provincia di Latina, la dignità che ha permesso nel corso degli ultimi dieci anni”.

A pronunciare queste affermazioni è un nome pesante e, a volte ingombrante, del panorama imprenditoriale (e anche politico) del comprensorio meridionale della provincia di Latina. Williams (“mi raccomando con la ‘s’ finale) Di Cesare ha confermato quanto si sapeva sul suo conto da qualche settimana: il 9 giugno prossimo proverà a diventare il sindaco dell’unico comune in cui i cittadini, oltre al parlamento europeo, dovranno rinnovare l’amministrazione comunale.

Di Cesare ha deciso di capeggiare una lista civica che, in virtù della sua piattaforma programmatica già inaugurata sui social e nel corso delle recenti festività Natalizie (“a Spigno vivono tanti cittadini anziani che non hanno una facile dimestichezza con i supporti informatici e peranto abbiamo installato alcuni box messanger in cui farci recapitare le loro proposte che integreremo con il mio programma elettorale in fase di elaborazione”), ha un nome che è tutto….un programma …”Cambiamo Spigno Saturnia”. Ma Di Cesare non è spignese, lo ammette ma “la mia famiglia e la mia impresa devono tutto a questa realtà. Quando mio padre acquistò alcuni terreni nella zona industriale lungo la superstrada fu considerato quasi un temerario, un pazzo. Fu una scelta invece lungimirante perché ha permesso non solo di far nascere ed ampliare alcune famiglie ma di far svoltare la nostra impresa, la ‘Gino Costruzioni’ , sino a diventare, e non lo dico io che sono parte in causa – una realtà economica ed occupazionale leader e conosciuta in tutta Italia nel campo della realizzazioni di servizi (acquedotti) e delle opere di interesse pubblico”.

Williams Di Cesare, barba bianca alla Sean Connery, ha 52 anni (“li devo ancora da compiere”), ha deciso di vivere a Spigno Saturnia con la moglie Alessia Valeriano (eletta consigliera comunale nel 2013 al comune di Formia con il centro sinistra nell’ultimo mandato amministrativo del sindaco Sandro Bartolomeo) e le due figlie (“vanno a scuola nella piazza del comune, in piazza Dante”).

“I miei pochi scampoli di tempo libero nel corso del tempo li ha vissuti a Spigno Saturnia e mi sono reso ben presto conto di come il paese sia potenzialmente una Ferrari – ha detto l’imprenditore nell’intervista video allegata – ma ridotto ad una vecchia ed abbondonata 500. Spigno da anni non ha ancora sfruttato appieno di essere la porta naturale del parco regionale dei Monti Aurunci. Viene attraversata da un’arteria, la superstrada Formia-Cassino, che potrebbe permetterci di essere da traino per l’intero Golfo e invece è la strada costruita 50 anni fa, tra le più pericolose su scala nazionale. Ci sono poi le zone industriali in località Santo Stefano e ai confini con i comuni di Formia e Minturno che meriterebbe invece la dovuta manutenzione e rilancio e invece sono abbandonate a loro stesse. Sono poi molto preoccupato di come a Spigno abbiano deciso di venire molte famiglie originarie del comprensorio. La risposta da parte dell’ente Comune in termini di servizi è stata deficitaria ed il paese ha peggiorato la sua caratteristica di essere ulteriormente una realtà dormitorio. Lo sa perché? – s’interroga Di Cesare nell’intervista video – E’ la classe politica dirigente storicamente e culturalmente chiusa in se stessa, abituata da sempre a rispondere alle ferree logiche delle famiglie che decidono a tavolino la composizione del consiglio comunale”.

Quelle di Di Cesare sono parole forti, prevedibili da parte di un personaggio che non è un neofita della politica. Figlio di un abruzzese di Balzorano (l’impresa di famiglia ha cominciato a muovere i suoi primi passi nel cono d’ombra del mitico e democristiano Ministro dei Lavori Remo Gaspari) e di una gaetana, il giovane Williams ha avuto da sempre un’inclinazione politica a destra. Candidato ma senza essere eletto nel vecchio Movimento sociale nei primi anni novanta – sono rimasti epici gli scontri interni con l’allora coordinatore comunale missimo Goffredo Lauria – Di Cesare capì a 22 anni che forse era giunto il tempo di sdoganare il Msi. Partecipò come delegato al congresso della svolta di Fiuggi dove nacque Alleanza Alleanza per poi diventare il presidente regionale di quello che all’epoca era il movimento giovanile di An, l’Asi (Alleanza sportiva italiana)-Ciao.

Eletto consigliere comunale nel 2002 con la vittoria del sindaco di Forza Italia Massimo Magliozzi, Di Cesare non ebbe alcun “timore e pentimento” a far terminare in anticipo quella consiliatura agli inizi del 2007: “Fu un’esperienza amministrativa molto formativa. Ero giovane ma presiedevo la commissione urbanistica del comune di Gaeta. Grazie al lavoro svolto lì – ha aggiunto Di Cesare – Gaeta entrò a far parte dell’Autorità portuale del Lazio. Voterei di nuovo la sfiducia a Magliozzi? Sì, se mi proponesse, a distanza di vent’anni, di votare quel tipo di progetto turistico in cui era coinvolto il fratello. Provarono a chiedere a mio padre di entrare in quella società e fu io a convincere che non era proprio il caso”.

Williams Di Cesare ora ammette di albergare in quella che definisce la “grande famiglia” di Fratelli d’Italia. Conferma di essere amico da sempre di due assessori regionali in carica, l’itrana Elena Palazzo ed il possessore delle chiavi della cassaforte della regione Lazio, l’assessore al bilancio Giancarlo Righini: “Non ho problema a dire che Giancarlo è stato il testimone di nozze di quando ci siamo sposati io ed Alessia (la moglie). Viene a casa mia a pranzo una domenica sì ed una domenica pure. E non ho problemi a dirlo. Sono figure quelle di Elena e di Giancarlo che saranno importantissime per supportare questa iniziativa, che è anche umana, per dare finalmente a Spigno un governo più credibile ed innovativo abiurando gli attuali schemi che hanno provocato una preoccupante chiusura dell’attuale classe dirigente”.

Di Cesare sa, inoltre, di poter conoscere qualche problema all’interno di Fdi. E’ notoria la scelta del consigliere regionale Enrico Tiero di voler puntare alla carica di sindaco uno dei due attuali consiglieri Vento che si trovano all’opposizione, peraltro entrambi avvocati, Marco e Raffaele: “Io vado avanti con l’apporto di tutti perché la mia formazione in fase di allestimento è civica ma con regole precise e definite”.

E nelle battute conclusive dell’intervista Di Cesare ne ha anche per un altro Vento, il sindaco di Spigno Saturnia Salvatore. E’ in carica quasi ininterrottamente dal 2014, tranne una breve parentesi nel 2019 quando fu sfiduciato. L’imprenditore sostiene che Salvatore inseguirà il terzo mandato, l’interessato anche martedì lo ha escluso categoricamente con un “Ho già dato”.

Di Cesare lo punzecchia ugualmente convinto delle sue convinzioni: “Il sindaco Vento ha dichiarato in una manifestazione pubblica alla presenza di tanti bambini di Spigno che non si candiderà. E, poiché sarà il contrario, il primo cittadino ha detto una bugia in maniera consapevole….”.

La controreplica , sarcastica e al vetriolo, di Vento: “Quasi quasi mi tocca denunciare il dottor Di Cesare per diffamazione”.

Non lo faccia…per i bambini di piazza Dante.

INTERVISTA Williams Di Cesare, candidato sindaco “Cambiamo Spigno Saturnia”

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