VENTOTENE – “Lo scopo di questo primo incontro, a cui ho partecipato su invito del Sindaco Caputo che ringrazio, è far conoscere ai Ventotenesi il reale stato del progetto e i suoi prevedibili sviluppi ad oggi”. In questi termini il Commissario straordinario di governo per il progetto di recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano, Giovanni Maria Macioce ha esordito nella audizione tenutasi in seno al consiglio comunale di Ventotene. Macioce ha innanzitutto portato i saluti del Governo che – ha assicurato – “segue da vicino il recupero diquesto luogo unico al mondo” ha poi proseguito relazionando sullo stato del progetto, dai lavori di messa in sicurezza attualmente in corso.
Il consorzio aggiudicatario, costituito dalle due imprese – Minerva Restauri e Hera Restauri – ha avanzato la richiesta di una revisione dei tempi e dei costi. Macioce ha poi illustrato il progetto aggiudicatario del concorso internazionale di progettazione di cui lo stesso Commissario sta seguendo in prima persona le necessarie modifiche emerse dalle osservazioni della Commissione VIA e dalla Conferenza dei servizi. A seguire ha esposto la complessità dell’intervento per la messa in sicurezza delle falesie che è la causa, insieme alle prescrizioni della Commissione Via sull’approdo, di una proroga del cronoprogramma. Ha infine concluso con un’accurata esposizione sulle motivazioni che hanno portato il Tavolo, nel corso dell’ultima riunione tenutasi a Roma il 5 dicembre scorso a conferirgli il mandato per esplorare la realizzazione di un lotto funzionale a Ventotene.
“Nei quattro mesi intercorsi dalla mia nomina ad oggi ho verificato approfonditamente lo stato del “Cis”, il Contratto Istituzionale di Sviluppo che regola l’intervento governativo per il recupero dell’ex carcere – ha aggiunto l’ex alto ufficiale della Guardia di Finanza – Per questo nel corso dell’ultimo tavolo istituzionale permanente, ho esposto l’impossibilità di garantire la continuità e la destagionalizzazione delle attività della Fondazione. E’ il soggetto che gestirà il futuro polo culturale di Santo Stefano, a fronte delle limitazioni conseguenti alle osservazioni della commissione VIA e della conferenza dei servizi che impattano sulla programmazione di eventi, convegni, seminari dal momento che l’organizzazione richiede di stabilire preventivamente le date di attuazione”.
“La soluzione che ho individuato, precedentemente condivisa con il Governo è – ha aggiunto il commissario Giovanni Maria Macioce – la realizzazione di un lotto funzionale, integrato al Progetto di recupero e valorizzazione dell’ex carcere, a Ventotene, in grado di ospitare durante tutto l’anno qualora eventi meteomarini non consentissero la fruizione del museo e degli spazi del centro per l’alta formazione di Santo Stefano“.
“Per questa opzione esiste una sostenibilità economica, con la sola prescrizione di valutare esclusivamente il patrimonio pubblico presente a Ventotene” – ha aggiunto Macioce ricordando come questa ipotesi sia in continuità con la stessa proposta avanzata dal Comune di Ventotene nell’ottobre 2020 e nel maggio 2023.
Macioce, concludendo, ha presentato il cronoprogramma aggiornato, fornito da Invitalia, che prevede il completamento della messa in sicurezza della falesia della Madonnella e riduzione del livello di rischio a fine 2026, mentre fissa il termine dei lavori per la realizzazione dell’approdo nel 2027 e quello dei lavori di restauro e valorizzazione dell’ex carcere nel 2031 e ha preso formale impegno di attivarsi ad ogni livello al fine di ridurre i tempi attualmente previsti, atteso che l’avvio del progetto risale al 2017.
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