LATINA – “Rimaniamo perplessi difronte all’atteggiamento smargiasso ostentato, durante la conferenza stampa, dalla Sindaca Celentano. Dietro l’elogio del sé si nascondono una serie di bugie e di promesse tradite”. Così il gruppo consiliare del PD Latina – Valeria Campagna, Daniela Fiore, Leonardo Majocchi – ed il Segretario provinciale – Omar Sarubbo – in una nota. Poi aggiungono: “Andando a vedere nel concreto, i risultati sono davvero pochi. Ottenuti, tra le altre cose, grazie ai fondi di un PNRR pensato e programmato anche dal Partito Democratico. Ma neppure in questo caso sono mancate le mistificazioni della realtà: il taglio del nastro del parco Falcone Borsellino, ad esempio, è stato meramente simbolico visto che i lavori non sono ancora partiti”.
“La Sindaca – riprendono – avrebbe dovuto fare ammenda delle promesse fatte e non mantenute. Aveva promesso una città giardino in pochi mesi ma, tra erba alta e fontane spente, risulta più incurata che mai. Per non parlare dei cumuli di immondizia che riempiono i marciapiedi: solamente la punta dell’iceberg di un problema legato alla raccolta dei rifiuti. La città, su questo, è indietrissimo. E l’unico risultato ottenuto è stato quello disonorevole dell’aumento TARI più alto d’Italia (+31%)”.
“Altra promessa non mantenuta – proseguono – è quella di alzare il livello delle rassegne culturali. Cosa che non si è verificata né in estate né per il Natale. Proprio per la rassegna natalizia, non si è stati in grado di mantenere il proposito di un ‘Truck and Food’ in via Don Morosini. Lasciando, ancora una volta, il quartiere nel suo stato di abbandono. Come credere, allora, alla grande rassegna promessa per il Carnevale? Le sue parole appaiono, piuttosto, come un tentativo goffo di distrazione di massa”.
E ancora: “Sul patrimonio non c’è nessuna strategia o visione d’insieme. Ogni componente viene trattata singolarmente e non, come dovrebbe essere, in un discorso di visione generale del centro cittadino. È così sul Catasto, sul Garage Ruspi, sul Mercato Annonario, sulla Biblioteca, sulla Banca d’Italia. E pure sul teatro che non ha ancora nessuna gestione e la cui rassegna affidata ad ATCL rappresenta, per una città come Latina, il minimo indispensabile. Nel frattempo c’è un altro teatro, il Cafaro, che sta morendo. L’assenza di visione del centro storico e della gestione del suo patrimonio è la cartina di tornasole di un’amministrazione che non ha idea di che direzione dare alla città di Latina”.
Su Banca d’Italia, aggiungono: “Il Consiglio Comunale aveva già dato un indirizzo nel 2021. Il dibattito su cosa fare dentro l’edificio andrebbe svolto in Consiglio Comunale e nelle Commissioni. Anche coinvolgendo la città, le associazioni, le parti civili. È un peccato che una città che si candida a capitale della cultura perda l’occasione di fare della Banca d’Italia un luogo di cultura e socialità per l’intera cittadinanza”.
“L’unica nota lieta – dicono in conclusione – è che la Sindaca si sia convinta in ritardo che il centro debba rimanere isola pedonale. Siamo felici che sia stata presa questa decisione di buonsenso con buona pace di alcuni gruppi di maggioranza che avrebbero voluto riaprire al traffico. Per il resto si è trattata di una conferenza stampa mistificatoria. La Sindaca, anziché lodarsi, dovrebbe cominciare a portare risultati concreti per la città”.