FROSINONE – Definita la data – il 9 aprile prossimo – in cui si consumerà l’ultimo atto processuale riguardante il delitto di Willy Monteiro Duarte, l’aspirante cuoco di Paliano, ma di origini capoverdiane, travolto mortalmente da una ‘pioggia’ di calci e pugni nella notte tra il 5 ed il 6 settembre nella zona della movida di Colleferro nel tentativo di salvare un amico vittima di un’aggressione. A chiedere il pronunciamento della Corte di Cassazione è stata la Procura generale della Corte d’appello che si è opposta alla revoca della condanna all’ergastolo.
In effetti è stata impugnata la condanna in secondo grado, a 24 anni di carcere, nei confronti dei due principali imputati, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, ai quali peraltro, al termine del processo di secondo grado, erano state concesse le attenuanti generiche. La suprema Corte dovrà verificare, inoltre, la condotta processuale degli altri due imputati, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, condannati in appello, come in primo grado, a 23 e 21 anni di reclusione. A chiedere il nuovo pronunciamento – naturalmente per ragioni opposte, sono stati i legali difensori dei quattro imputati, gli avvocati Vanina Zaru, Valerio Spigarelli e Ippolita Naso, Vito Perugini e Loredana Mazzenga, e la stessa famiglia del povero Willy che sin dal processo celebrato a Frosinone si era costituita parte civile attraverso gli avvocati Vincenzo Galassi e Domenico Marzi.
Uno dei quattro imputati per il delitto di Willy giovedì era atteso davanti il Tribunale di Velletri per un procedimento parallelo a quello riguardante la morte violenta del giovane di Paliano. Si sarebbe dovuto svolgere il processo per l’aggressione a Samuele Cenciarelli, l’amico del cuore che Willy praticamente salvò dall’aggressione dei fratelli Bianchi.
Per un vizio di notifica il procedimento – inizialmente fissato davanti il giudice di pace ma , vista la sua gravità, è approdato davanti al Tribunale monocratico, è stato rinviato al prossimo 2 maggio.