VENTOTENE – Il Comune di Ventotene non condivide più l’attuale gestione dell’igiene urbana sull’isola: vuole uscire al più presto dalla quota societaria della “Futuro Rifiuti zero”. Lo si evince da una vivace – a quanto pare – seduta dell’assemblea dei soci, del cui esito, nonostante sia svolta lo scorso 21 dicembre con una durata flash di 40 minuti, si è appreso solo nella giornata di venerdì 12 gennaio con la sua pubblicazione nella sezione trasparente del sito web della “Frz”. Chi doveva esserci c’era – per il comune di Formia il sindaco Gianluca Taddeo e la segretaria comunale Marina Saccoccia, i revisori dei conti Francesco Mercurio, Graziella Capodiferro e Paolo Pognani – mentre il sindaco del comune di Ventotene, titolare delle 2,05% delle quote, non era rappresentato dal sindaco Carmine Caputo ma suo predecessore, Geppino Assenso, in qualità di delegato.
I lavori dell’assemblea hanno avuto un crescente wagneriano nel senso che si sono verificati dei problemi tra il comune isolano e la Frz finanche sulla consegna e collaudo delle compostiere…e sulla revoca (incredibile) della delega conferita dall’amministrazione comunale alla sua municipalizzata per lo svolgimento delle attività connesse al bando regionale per la realizzazione del progetto integrato sul compostaggio sull’isola. Il Comune di Ventotene da anni paga col contagocce le rette per il servizio integrato dei rifiuti e questo “vizietto” -. secondo quanto è emerso dall’assemblea dei soci della “Frz” del 21 dicembre scorso – l’ha palesato anche sul progetto integrato riguardante il compostaggio: il comune di Ventotene, nonostante la rendicontazione delle spese sostenute dalla società, non ha versato le somme anticipate in precedenza dalla Regione Lazio…
Lo scontro c’è stato quando l’amministratore unico della “Futuro Rifiuti zero”, Raffaele Rizzo, in qualità di presidente dell’assemblea, ha fatto il punto sui rapporti con il Comune di Ventotene. L’ha fatto osservando come quest’ultimo debba ancora mettere a disposizione della società di un’area autorizzata per lo stoccaggio dei rifiuti. “La sua mancata realizzazione – ha punzecchiato l’amministratore- rende necessario uno stoccaggio in emergenza che comporta problemi – ha rivelato – nel rispetto del contratto e aggravi nei costi di trasporto dei rifiuti. Tali maggiori costi ad oggi continuano a non essere riconosciuti alla società (questo è un problema antico come il mondo). Il comune di Ventotene continua a liquidare le fatture solo per importi in acconto benchè il servizio venga svolto regolarmente nonostante la mancanza dell’area autorizzata oltre che della spazzatrice meccanica che il comune avrebbe dovuto mettere a disposizione. I mezzi del comune sono vecchi e inutilizzabili e la società vi ha fatto fronte con l’acquisto di mezzi nuovi”.
I primi fuochi pirotecnici sono stati accesi nel corso dell’assemblea quando Rizzo ha rivelato e l’ha messo a verbale come il comune di Ventotene non paghi correttamente le fatture che gli manda la “Futuro Rifiuti zero” e, in assenza di un dovuto riscontro, “siamo stati costretti ad avviare la procedura per l’invio del decreto ingiuntivo finalizzato al recupero del dovuto”. La rissa verbale nell’ultima assemblea della “Frz” c’è stata quando il delegato il sindaco di Ventotene Caputo, l’ex primo cittadino Assenso, sino in quel momento silenzioso, ha sbottato comunicando l’ ”intenzione del comune di interrompere la collaborazione con la Frz con una formalizzazione delle procedure che verrà comunicata entro lunedì 15 gennaio”.
L’ex sindaco Assenso non ha spiegato volutamente le ragioni di questa fuga (ha soltanto ripetuto in un altro intervento di come il comune isolano sia interessato alla cessazione del contratto di servizio e alla fuoriuscita dalla compagine societaria) e, di fronte al silenzio di un imbarazzato amministratore Rizzo, è intervenuto subito il presidente del collegio sindacale della “Frz”. Il dottor Francesco Mercurio ha prima interrogato Assenso su cosa significhi “interruzione della collaborazione” con la “Futuro Rifiuti zero”, poi , utilizzando un tono più proteso alla mediazione e alla “collaborazione” , ha suggerito la creazione di un tavolo tecnico “per definire la questione in modo bonario dovendo trattate i temi della cessione societaria, la cessazione del servizio e la questione relativa alla fornitura delle compostiere di comunità”.
L’annuncio dell’ex sindaco Assenso ha trovato un sindaco Taddeo sorpreso e meravigliato. Nel suo intervento ha ricordato come “dal suo insediamento nella gestione del rapporto tra la società ed il comune di Ventotene, le questioni riguardanti il mancato allineamento dei costi riconosciuti rispetto ai servizi resi e la fornitura delle compostiere di comunità che hanno un’incidenza anche sul comune di Formia quale socio di maggioranza della Frz”.
Più realista del re, prima della conclusione dell’assemblea dei soci (la prossima è in programma entro la fine del mese), è apparsa la segretaria comunale Marina Saccoccia. Ha evidenziato all’ex sindaco Assenso e, dunque, al comune di Ventotene, di rendere quanto prima le tempistiche, “almeno presumibili”, delle procedure per l’interruzione del contratto di servizio e per la cessione della quota societaria per consentire alla società di compiere le opportune previsioni di investimento e di programmazione del servizio”.
Questi sono i fatti verificatisi – come detto- nell’assemblea del 21 dicembre quando l’ex sindaco Assenso aveva osservato come il suo comune comunicherà quanto richiesto dalla dottoressa Saccoccia “entro il 15 gennaio prossimo”, lunedì.
La pubblicazione del verbale dell’assemblea del 21 dicembre rappresenta un’altra picconata data all’ossatura dell’ex Formia Rifiuti servizi che quest’anno festeggia il primo decennale di attività ma con obiettivo fatto fallire dalla stessa politica: il mancato decollo di una società interamente pubblica di cui si sarebbero dovuto servire tutti i comuni del sud pontino. Il ricorso al privato ha ancora appeal e non è detto che, dopo la fuoriuscita del comune di Ventotene, faccia anche quello di Formia, il cui corso politico ha annunciato ma non ha ancora deliberato una concessione temporale più larga alla Frz.
Il disimpegno annunciato dall’ex sindaco Assenso è stato duramente stigmatizzato dal suo successore Gerardo Santomauro: “Il delegato Assenso, prima di andare a rappresentare l’isola, deve spiegare a tutti come era possibile che sotto la sua amministrazione, dai dati in possesso della Guardia di Finanza, si producevano ben 6.500 tonnellate di rifiuti. Non si sa, nonostante reiterate richieste, quante tonnellate di rifiuti produce oggi l’isola. Se lo sapessimo, capiremmo – ha concluso il notaio Santomauro – perché qualcuno abbia interesse ad uscire da una società pubblica, sottoposta a controlli stringenti, per riprendere i vecchi metodi”.
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