SUD PONTINO – Emergono altri dettagli sulla tragedia sventata fortunatamente senza conseguenze per le persone ieri mattina a bordo del traghetto “Quirino” all’imbocco del porto borbonico di Ponza dove la motonave della Nedmar (noleggiata dalla concessionaria del servizio di trasporto marittimo, la Laziomar), munita di un solo timone, è stata “investita da una serie di onde di forte intensità” al termine della corsa iniziata alle 9.30 dal porto di Molo Azzurra di Formia.
A renderli noti è stata la Guardia Costiera che, in stretto coordinamento con la Prefettura di Latina e la Procura della Repubblica di Cassino, ha curato le prime fasi di soccorso del natante che, varato 47 anni fa, aveva a bordo 37 passeggeri, oltre che i membri dell’equipaggio che fortunatamente non hanno riportato alcuna conseguenza fisica. Se questo fuoriprogramma non ha avuto un epilogo tragico è stato grazie alle significative operazioni svolte dal comandante che, effettuando una manovra ad “U”, ha rivolto la prua del “Quirino” contro il vento che in quel momento spirava alla velocità di 50 nodi, quasi 100 chilometri orari. Nonostante ciò, i principali problemi si sono verificati nella stiva della motonova: c’è stato il danneggiamento di sette degli undici veicoli presenti.
In particolare un veicolo commerciale, dopo essersi ribaltato, ha danneggiato le tre vetture ed i due furgonati parcheggiati posizionati in prossimità. La Guardia Costiera ha avviato, intanto, insieme a Carabinieri e Guardia di Finanza, accertamenti tecnici circa lo svolgimento o meno di un’operazione prioritaria per questi collegamenti, il rizzaggio – l’ancoraggio sulla superfice del garage del traghetto- del carico trasportato, in primis delle auto e dei mezzi commerciali.
In attesa di avere i risultati, gli inquirenti hanno escluso danni strutturali a bordo del “Quirino” che, conforme ed in regola con le norme a tutela della sicurezza della navigazione, è stato autorizzato a ripartire nel pomeriggio di sabato alla volta del porto di Formia. La vicenda ha rilanciato, oltre alla precarietà e alla necessità di innovare sul piano tecnologico la flotta della Laziomar, la necessità – come sottolineato dal sindaco di Ponza Franco Ambrosino – di potenziare lo storico e borbonico porto dell’isola sprovvisto da sempre di una protezione a levante, la causa principale delle difficoltà soprattutto dei traghetti nelle operazioni di attracco in porto quando le condizioni meteo-marine non sono delle migliori.
Se il Sindaco ha strappato dal presidente della Regione Francesco Rocca la promessa di svolgere in settimana un incontro con l’assessore ai trasporti Fabrizio Ghera, ha incassato anche la solidarietà del vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che, garantendo “massima attenzione per la vicenda, intende approfondire la situazione con l’auspicio di risolvere i problemi lamentati dal sindaco Ambrosino”.