Ponza / Bloccato il traghetto “Quirino”, le indagini della Capitaneria e del Compartimento marittimo laziale [VIDEO]

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PONZA – Dopo essere stato sul punto di capovolgersi all’imbocco del porto di Ponza a causa del fortissimo vento di levante che spirava nella tarda mattina di sabato, il traghetto “Quirino” deve fermarsi ora qualche giorno. La decisione, prevedibile, è stata assunta dalla Capitaneria di porto di Gaeta che, in stretta collaborazione con la Guardia Costiera di Formia, ha avviato un monitoraggio tecnico-amministrativo a bordo della motonave che, di proprietà della Nedmar, viene abitualmente noleggiata alla consociata Laziomar per effettuare i collegamenti marittimi tra i porti di Formia e Terracina con quelli di Ponza e Ventotene. Interessato a capire se sabato mattina, al di là del fortissimo vento di levante che soffiava all’imbocco del porto di Ponza ad una velocità di 50 nodi, siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza a porto del “Quirino”; lo vuole capire anche il Compartimento regionale marittimo di Civitavecchia con il quale la stessa Regione, dopo le prime immagini diffuse dai media, ha avviato una precisa interlocuzione istituzionale in qualità di ente committente del servizio.

Resta il fatto che il “Quirino” tornato a Formia nel tardo pomeriggio di sabato da Ponza è rimasto ormeggiato per l’intera giornata di domenica sulla banchina di Molo Azzurra da cui era partito – come si ricorderà – sabato alle 9.30 prima di ondulare paurosamente quando era arrivato, di fatto, a destinazione. La motonave domenica sarebbe dovuta ripartire da Formia alla volta di Ponza due volte, la mattina ed il pomeriggio. Ma la Capitaneria in via cautelativa ha detto di no e ha intimato alla Laziomar di provvedere a sostituire il traghetto con il “Don Francesco”, nel frattempo arrivato da Ventotene. Gli accertamenti, che potrebbero proseguire anche nei prossimi giorni, vogliono verificare anche la regolarità del giornale di bordo della corsa di sabato relativamente al rizzaggio e all’ancoraggio o meno delle auto, dei veicoli commerciali e delle merci che il “Quirino” trasportava nella sua stiva ma poi coinvolte in un groviglio che solo per una mera e fortunosa casualità non ha conosciuto un epilogo ben più grave.

L’avvio degli accertamenti sulla situazione in cui versa il “Quirino” era stato sollecitato il 15 gennaio scorso dal presidente della Pro Loco di Ponza Emilio Aprea che, dopo la mancata partenza dal porto di Formia della motonave per l’insindacabile decisione del suo comandante, aveva scritto al Compartimento marittimo del Lazio, alla direzione Trasporti del Ministero delle Infrastrutture, alla Capitaneria di Porto di Gaeta e al dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Latina per segnalare lo stato di manutenzione dei mezzi a disposizione della Laziomar, la mancanza di dispositivi di protezione individuale oltre che alla mancanza di controllo sulle derrate alimentari da parte di chi dovrebbe controllare la corretta immissione sul mercato degli alimenti.

Da un book video e fotografico emerge come “tutti gli alimenti sono stati esposti per oltre 3 ore di navigazione a probabili contaminazioni di natura chimica, fisica e biologica. Sono stati lasciati a terra in prossimità del camion per la raccolta dei rifiuti,  nelle vicinanze di serbatoi che contengono olio esausto o gasolio, sul suolo dove le condizioni igieniche assolutamente non consone al trasporto di alimenti. Ad alimenti come carne e latticini è stata spezzata la catena del freddo dando l’opportunità di far sviluppare microrganismi patogeni alla salute umana”.

Aprea aveva specificato nell’esposto di aver avvisato la Guardia Costiera di Ponza, “prontamente intervenuta alla sbarco del traghetto” ma “l’equipaggio della motonave in questione e le forze dell’ordine accorse, hanno lasciato liberamente recuperare la merce, probabilmente contaminata, ai vari commercianti che velocemente  hanno caricato i loro furgoncini e distribuito nelle loro botteghe”. Il presidente della Pro Loco era andato oltre. Nella sua denuncia dice di aver fatto notare al personale della Guardia Costiera di Formia della presenza a bordo del “Quirino” di “autovetture senza titolo di viaggio, se lo avevano non era per la corsa in questione incorrendo quindi nell’illecito penale di trasportare persone e cose non dichiarate sul canale 14 alle autorità portuali in partenza e arrivo”. E poi l’accusa della Pro Loco ora al centro delle verifiche in corso dell’autorità marittima: la presenza nel garage del “Quirino” di auto e veicoli “senza rizzaggio dovuti agli esigui spazi lasciati tra un automezzo e l’altro, lo stato di manutenzione della Motonave al limite di un’eventuale tragedia, l’esistenza di scale e ringhiere nelle zone adibiti a trasporto passeggeri arrugginite e dissaldate”.

IL PORTO DI PONZA COSTRUITO 350 ANNI FA’

Le vicissitudini del traghetto “Quirino” sono state acuite anche dalla sitazione in cui versa il porto di Molo Musco a Ponza. E’ orfano da sempre di una protezione a levante che viene amplificata in occasione delle negative condizioni meteo marine allorquando le manovre di attracco diventano pericolose per l’incolumità dei passeggeri a bordo dei traghetti in arrivo. Il sindaco di Ponza Franco Ambrosino ha formalizzato – come si evince nell’intervista video allegata – una pesante denuncia politica, subito raccolta dal vice premier, Ministero delle Infrastrutture e leader delle Lega Matteo Salvini. Il comune isolano dice di aver bisogno di 30 milioni di euro per finanziare un progetto che già esiste ma sarebbe avversato dai titolari dei pontili che fanno le loro fortune economiche d’estate nella zona del porto che il ministro Salvini intende contribuire a mettere in sicurezza.

Intanto ci sono state le prime prese di posizione e convinto della necessità di “approfondire la situazione e studiare possibili soluzioni atte ad evitare che simili episodi possano ripresentarsi è il parlamentare europeo di Latina della Lega Matteo Adinolfi. Esprimendo il suo sostegno al sindaco Ambrosino, Adinolfi suggerisce anche lui di “prevedere nel più breve tempo possibile azioni dirette a prevenire simili accadimenti, assicurando l’incolumità di utenti e operatori. È necessario che Regione e Governo attivino nell’immediato un tavolo interistituzionale e stanzino risorse idonee, anche in relazione al nuovo piano dei porti di interesse economico regionale recentemente deliberato dalla Giunta del Presidente Rocca che oggi, a seguito di quanto accaduto, assume una nuova veste e priorità. L’isola di Ponza, i suoi abitanti, i lavoratori e i tanti turisti che l’affollano – ha concluso il parlamentare europeo del ‘Carroccio” – devono avere un porto sicuro e devono poter contare anche su navi moderne, rinnovate sotto il profilo tecnologico: ne va della loro sicurezza ma anche dello sviluppo commerciale e turistico della città”.

Per il presidente della commissione sviluppo economico della Regione Lazio Enrico Tiero (Fratelli d’Italia” le “preoccupazioni del sindaco Ambrosino sono anche le mie. Ponza deve avere un porto sicuro e anche la flotta delle navi e degli aliscafi deve essere rimodernata. Credo che vada fatta una riflessione sull’eventualità di realizzare dei moli a protezione del porto dell’isola e, di conseguenza, prevedere anche lo stanziamento di risorse a tal riguardo”.

Tiero ha fatto sapere, poi, di aver “molto apprezzato l’interessamento alla vicenda da parte dell’assessore regionale ai trasporti Fabrizio Ghera per effettuare i giusti approfondimenti sulle ragioni di questo episodio. Così come considero tempestivo anche l’annuncio del ministro Salvini sulla massima attenzione che verrà data ai rischi legati al porto dell’isola. E’ legittimo inoltre chiedere alla società di navigazione – ha aggiunto Tiero – adottare tutte le iniziative necessarie ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza dei collegamenti con le isole ponziane, a salvaguardia dell’incolumità dei cittadini. Si tratta di una vicenda molto delicata da cui dipende lo sviluppo economico e turistico del sud pontino e, soprattutto, la qualità della vita e il lavoro di tanti cittadini delle isole Ponziane” – ha concluso il presidente della commissione Sviluppo Economico della Regione Lazio.

Intanto sulla brutta avventura che ha visto al centro delle polemiche  la motonave “Quirino” si espresso anche lo storico armatore (nipote d’arte) e ora Senatore di Forza Italia Salvatore Lauro: “Non era impossibile il mare sabato mattina, piuttosto si è rafforzato davanti al porto che rimane un approdo aperto”. Quando ci si avvicina al basso fondale è chiaro che la nave rulla, ma – ha spiegato Lauro – è come fosse ‘ercolino sempre in piedi’, beccheggia ma non si capovolge”.

Lauro poi affronta un fenomeno sociale antico: “Nei fine settimana nelle isole i pendolari vogliono tornare a casa, i camion che trasportano le merci vogliono portare a destinazione il loro carico. A volte gli isolani insistono per partire comunque pur di tornare a casa, sulle isole, il weekend”. E sulla qualità della flotta della Laziomar? Lauro è il suo primo difensore: “”Le navi sono sicure, non ci sono problemi, piuttosto il porto di Ponza è un porto aperto e su questo bisognerebbe intervenire. Per entrare nel porto con quel vento la nave gira, inoltre c’è poco fondale, non più di 7 metri, e questo può portare l’imbarcazione a sbandare” – ha concluso il parlamentare azzurro.

INTERVISTA video Franco Ambrosino, sindaco di Ponza

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