FORMIA – Dopo essere stato sul punto di capovolgersi all’imbocco del porto di Ponza a causa delle proibitive condizioni meteo marine, il “Quirino” – come da previsione – comincia ad essere causa dei primi disagi per la normale attività dell’intera comunità isolana. Lo ha rimarcato subito il sindaco Franco Ambrosino che, dopo aver chiesto l’intervento di Regione e governo nazionale per la necessità di realizzare una protezione al levante del porto, ha lanciato un altro allarme: Ponza rischia un parziale blocco per l’approvvigionamento dei prodotti alimentari e dei carburanti e la partenza verso il porto di Formia dei mezzi che trasportano i rifiuti solidi urbani.
Il grido d’allarme del sindaco Ambrosino è dovuto al fatto che la motonave, la “Don Francesco”, inviata da Laziomar per svolgere i collegamenti marittimi dal porto di Formia nei confronti di quelli di Ponza e Ventotene non ha le stesse caratteristiche del “Quirino” per trasfortare auto private e mezzi pesanti e commerciali per trasferire o imbarcare quanto serve all’intera comunità e alle imprese turistico-ricettive. Ambrosino, in considerazione dell’indisponibilità da oltre un anno del “Tetide” – oggetto di lavori di messa in sicurezza a Napoli, chiede che la Laziomar utilizzi “l’Isola di Procida”, la motonave, più nuova, che ha le stesse caratteristiche del “Quirino”.
Il traghetto continua ad essere ormeggiato presso la banchina di Molo Azzurra dopo che la Capitaneria ha deciso il suo blocco per permettere lo svolgimento una serie di accurate visite ispettive da parte dei suoi tecnici e di quelli del Rina, il Registro italiano navale, ai sensi del Dpr 435/1991.
E i primi accertamenti hanno rilevato le prime ed importanti carenze. In particolare le esercitazioni antincendio e di abbandono nave non sono state giudicate soddisfacenti; il personale ispettivo ha, tra l’altro, verificato la non corretta tenuta dei registri delle esercitazioni effettuate e l’assenza di alcuni dispositivi di protezione individuale obbligatori.
E in attesa di essere ricevuto dal leader della Lega, vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il sindaco di Ponza attende ora la pubblicazione martedì sulla Gazzetta ufficiale del bando che, presentato per un gioco beffardo del destino a 48 ore dal fuoriprogramma del “Quirino”, potrebbe consentire (chissà) di mettere in sicurezza, attraverso la realizzazione di una diga foranea a levante, il porto della principale isola pontina.
Si tratta di un grande intervento finanziario – 100milioni di euro – destinato alle isole minore italiane: se 60 milioni sono destinati alla prevenzione del rischio sismico a favore di edifici e strutture pubbliche, i rimanenti 40 sono riservati per la realizzazione e potenziamento dei porti e delle elisuperfici.
Il sindaco Ambrosino ha ascoltato attentamente la conferenza stampa di Luigi Ferrara, capo del Dipartimento Casa Italia, del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, e del capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Ambrosino ha auspicato che quanto dichiarato dal Ministro Musumeici (“Siamo ormai abituati a guardare alle Isole marine soprattutto dal punto di vista paesaggistico e naturalistico e ce ne ricordiamo quasi sempre nei mesi estivi – ha detto – Si tratta, invece, di territori fragili e vulnerabili, dal punto di vista della protezione civile, che hanno bisogno di una concreta messa in sicurezza”) possa diventare realtà soprattutto per migliorare la sicurezza, la funzionalità e la fruibilità del porto di Ponza.