Cronaca

Latina / False fatturazion Coop. Karibù e Aid: richiesta revoca costituzione parte civile del sindacato Uiltcs

LATINA – E’ iniziato tra le polemiche presso il Tribunale di Latina, il processo i cui sono imputati con l’accusa di aver emesso false fatturazioni i vertici della cooperativa Karibù e del Consorzio Aid relativamente alla gestione dell’accoglienza dei migranti sul territorio pontino. Davanti al giudice monocratico Simona Sergio cono comparsi i cinque imputati: Liliane Murekatete e Marie Terese Mukamitsindo, rispettivamente moglie e suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, i cognati dello stesso parlamentare Michel Rukundo e Richard Mutangana e, poi, Ghislaine Ada Ndongo e Christine Ndyanabo Koburangiyra. Se sono accusati di aver utilizzato ed emesso fatture per operazioni inesistenti provocando un danno erariale lievitato a due milioni e mezzo di euro, il collegio difensivo ha rilanciato, a sorpresa, la richiesta di ottenere la revoca della costituzione di parte civile formalizzata davanti il Gup Bortone lo scorso 17 novembre dai legali della segreteria provinciale della Uiltcs per conto degli ex lavoratori di Karibù e Aid.

In aula c’è stata battaglia da parte degli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti: si sono naturalmente opposti alla richiesta di revoca della costituzione di parte civile presentata dalla segreteria provinciale della Uiltucs e a quella dei liquidatori di Karibù e Aid (Francesco Cappello e Jacopo Marzetti) semplicemente “perché il sindacato è considerato l’unica parte sociale a difendere e tutelare nel corso del tempo le istanze, economiche e contrattuali, purtroppo disattese a favore delle ex maestranze di Karibù e Aid”.

Dopo il rinvio a giudizio dei cinque avevano commentato positivamente l’ammissione della costituzione di parte civile: “Per la prima volta è stata riconosciuta l’ammissibilità come parti civili dei lavoratori e della categoria che vantano rispettivamente un danno diretto e uno indiretto derivante da reati tributari. In particolare per quanto concerne la costituzione del sindacato è stata valorizzata tutta l’attività di assistenza svolta in favore dei lavoratori a partire da quella esperita innanzi la Commissione provinciale dell’Ispettorato del Lavoro e nelle fasi successive in perfetta aderenza agli scopi di tutela del lavoro”.

Il giudice Simona Sergio, rinviando il processo al prossimo 23 aprile, si è riservato la decisione se accogliere o meno l’istanza della difesa. Alla Uiltucs non sono piaciuti durante il dibattimento i sorrisi e quelli che sono stati definiti “gli atteggiamenti denigratori” nei confronti degli ex lavoratori che non vogliono che dopo il danno arrivi anche la beffa.

“Quanto visto in Tribunale mercoledì – ha commentato amareggiato il segretario provinciale della Uiltucs di Latina Gianfranco Cartisano – è la fotografia di queste persone, le quali  dichiaravano  sempre che enti non pagavano e di conseguenza non pagavano i stipendi. La vera e cruda realta’ era diversa: le risorse economiche della Karibù ‘venivano spese per lo shopping e spese personali dei rinviati a giudizio, per i lavoratori non c’erano mai i soldi’. A quei sorrisi denigratori in aula siamo certi che la magistratura, gli inquirenti, che ringraziamo per l’egregio lavoro, risponderanno’ nel giusto modo, ripristinando ai tanti lavoratori alle tante famiglie la dignita’ ed il rispetto per il lavoro cancellato da queste persone “che oggi ridevano e sbeffeggiavano davanti alle difficolta dei lavoratori” . E’ un disagio che loro non hanno mai attraversato essendo i percettori del denaro pubblico e diretti responsabili di quelle somme, la cui finalita’ era solo il profitto”.

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