FORMIA – L’annuncio-shock l’ha dato l’assessora ai Lavori Pubblici del comune di Formia, Eleonora Zangrillo, durante (giovedì pomeriggio) la seduta della commissione Lavori Pubblici convocata per discutere il prossimo piano triennale delle Opere Pubbliche: la Giunta Taddeo sarà costretta a chiudere il cantiere per la riqualificazione di un impianto, lo storico stadio “San Nicola” nella frazione collinare di Castellonorato, in cui sono cresciuti ( e non solo calcisticamente) migliaia e migliaia di ragazzi e giovani formiani. L’imbarazzo si tagliava col coltello quando l’assessore Zangrillo ha annunciato come il comune di Formia sia stato capace volontariamente di perdere un finanziamento ministeriale, di 800 mila euro, nell’ambito del progetto “Sport e Periferie 2023”.
A rivelare le dichiarazioni imbarazzanti dell’assessore Zangrillo è stato il consigliere del Partito Democratico Alessandro Carta stigmatizzando il comportamento ultra masochista del comune di Formia: “Il progetto era pronto – avrebbe detto l’assessora – ma non abbiamo partecipato perchè gli uffici hanno ritenuto che fosse necessario un preventivo parere del Coni (cosa che poi si è verificata infondata). Per aspettare questo parere, visto che la modalità di partecipazione avviene mediante click day, non siamo stati tempestivi e abbiamo perso il finanziamento”.
Se queste dichiarazioni, mai smentite, in un Comune normale (ma Formia purtroppo non lo è più!) dovrebbero tradursi in un’elegante e doverosa lettera di dimissioni al sindaco Taddeo, il colpo di teatro in Commissione – secondo il resoconto giornalistico del…consigliere Carta – doveva ancora arrivare. E’ giunto quando l’assessore Zangrillo, completando il suo outing amministrativo, ha spiegato che i 200mila euro spesi sinora dal Comune (attraverso l’accensione di un mutuo) sono stati utilizzati soltanto per la recinzione, la pulizia del terreno di gioco, non utilizzabile perchè gli spogliatoi devono essere abbattuti e ricostruiti per via di un cedimento strutturale, con una stima dei lavori di circa 500 mila euro. Senza dimenticare poi i lavori di ripristino dell’illuminazione”.
La somma complessiva del progetto, pari ad un milione e 15mila euro( 800 mila euro) quale contributo ministeriale; 200mila quale quota di cofinanziamento comunale attraverso un prestito con la Cassa Depositi e Prestiti e 15mila euro di fondi del bilancio comunale corrente, prevede la ristrutturazione del campo di gioco, degli spogliatoi e dell’area esterna e la realizzazione di campi polivalenti per diverse discipline sportive. Il consigliere Carta polemizza con la Giunta Taddeo biasimando “la propaganda dell’estate scorsa, quando si diceva ‘il campo sarà pronto per i primi di settembre del 2023, per l’inizio dei campionati’. Ricordo ancora chi, per giustificare l’aumento delle tariffe del campo di Maranola (un vero e proprio schiaffo nei confronti delle società sportive), sosteneva che le società che non potevano permettersi costi così alti avrebbero potuto utilizzare il campo di Castellonorato, di imminente apertura. Tutte balle, smentite dai fatti. La realtà è che senza il contributo ministeriale, che non sono stati capaci di prendere, è praticamente impossibile utilizzare il campo. Succede quindi che i competenti, coloro che avrebbero dovuto rivoluzionare la macchina amministrativa, per due anni di seguito non sono stati in grado di partecipare al bando ‘Sport e Periferie’. Dei bandi per la gestione degli impianti sportivi neanche l’ombra, nonostante gli annunci. Questa volta non basta qualche lucina o qualche evento per gettare fumo negli occhi dei cittadini”.
Sulla stessa falsariga il capogruppo del Pd Luca Magliozzi: “É il secondo anno consecutivo che l’amministrazione non riesce a partecipare a questo bando. Così si rischia di aver sprecato altri 200mila euro. Forse sarebbe opportuno qualche post in meno sui social, ma un po’ più di attenzione sui bandi”. Magliozzi si riferisce ad un messaggio veicolato con un preciso carattere sarcastico dal presidente del consiglio comunale (Fratelli d’Italia) Pasquale Cardillo Cupo che lo scorso 15 settembre si rivolgeva così al Sindaco di Formia: “E bastaaaa! Adesso pure il campo di Castellonorato stanno rifacendo?! Stai esagerando! Mo chi glielo dice?!”.
Che il Primo Cittadino non stia affatto esagerando lo commenta il suo predecessore Paola Villa: “Chissà se pure stavolta, come nel caso delle ‘casette chiuse’ il sindaco Taddeo scriverà una lettera pubblica in cui scaricherà la ‘colpa e responsabilità’ sugli uffici? Purtroppo il comune non ha partecipato ad un bando quando aveva dichiarato il contrario. Sembra che gli uffici non abbiano inoltrato la domanda nel ‘giorno utile’ e così il campo di Castellonorato resta aggiustato a metà. Perché senza gli spogliatoi e docce, quale società sportiva volete che lo utilizzi? Tutto questo cade in un irreale silenzio. Nel bilancio 2022-2023 200mila euro di soldi pubblici sono stati usati per ripristinare il campo, con la promessa e le annunciazioni che sarebbe stato messo a disposizione di quanti non riuscivano a corrispondere le cifre lievitate del campo di Maranola. Intanto si aspettano i bandi per la gestione degli altri campi…via Cassio, Penitro… intanto si aspetta che certe ‘consolidate proprietà di cosa pubblica’ vengano scardinate…ma poi si sa che si perdono i voti!”- ha concluso.
Lo stesso comune di Formia lo scorso 13 febbraio aveva annunciato di credere in questo intervento, ora semi-abortito: “Il San Nicola è stato da sempre un luogo di aggregazione giovanile sportivo, ma anche sociale e culturale – sottolineavano il sindaco Gianluca Taddeo e l’assessore alle Opere Pubbliche e allo Sport, Eleonora Zangrillo – E’ un impianto in cui sono cresciute migliaia di generazioni di formiani e adesso, con la partenza a breve dei lavori, è auspicabile che ritorni a rivestire una parte importante per la nostra comunità e punti a trasformarsi in una vera e propria cittadella riservata alle nuove generazioni. Un luogo conosciuto anche all’esterno, in cui giovani e i meno giovani possano svolgere le proprie attività sportive in tranquillità e in sicurezza profondendo la passione verso lo sport, tematica che ci sta a cuore”.
E gli obiettivi preannunciati dal comune di Formia erano altrettanti nobili e lungimiranti anche sul piano prettamente sociale: “L’obiettivo è restituire un volto nuovo e moderno ad un territorio che ha urgente bisogno di essere valorizzato dando massima priorità anche alle frazioni – avevano concluso Taddeo e Zangrillo– e nello stesso tempo promuovere un polo di aggregazione che sia utilizzabile non solo da chi vi si rechi per la propria pratica sportiva, ma anche da eventuali frequentatori in genere dell’area, vista anche la vocazione turistico-ricreativa. I borghi non devono essere assolutamente abbandonati, perché sono una ricchezza della nostra comunità e dotarli di maggiori servizi significa anche puntare a ripopolarli in maniera tale da poter vivere il proprio territorio in condizioni di piena sostenibilità”.
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