MINTURNO – Miracolosamente salvo dopo due infarti subiti, Stefano Forte, 50 anni di Scauri arrestato il 1 luglio 2020 nell’ambito dell’operazione antidroga “Touch & Go” da venerdì sera si trova nella sua abitazione di Scauri. Condannato in primo ed in secondo grado a ben 18 anni e due mesi di reclusione per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, Forte ha beneficiato della revoca della custodia cautelare in carcere a causa delle sue peggiorate condizioni di salute. Lo ha deciso la terza sezione penale della Corte d’Appello (presidente Daniela Rinaldi, a latere Aurora Cantillo e Ludovica Cirillo) raccogliendo una specifica istanza degli avvocati Massimo Signore ed Eleonora Moiraghi alla luce del precario e peggiorato quadro clinico di Forte.
Hanno chiesto ed ottenuto dalla Corte d’Appello la revoca momentanea della custodia cautelare diventata incompatibile con lo stato di salute dell’uomo. Detenuto presso il carcere di sicurezza “Mammagialla” di Viterbo, Forte venne colpito da un infarto il 29 ottobre scorso e ricoverato d’urgenza prima presso l’ospedale “Belcolle” del capuologo della Tuscia per poi essere trasportato di urgenza al Gemelli di Roma. L’uomo venne sottoposto ad un intervento di angioplastica con installazione di tre stent. Superò l’infarto del miocardio anche se i medici gli diagnosticarono l’occlusione di un’arteria per la quale fu diagnosticato di intervenire a cuore aperto.
Stefano Forte venne dimesso il 15 novembre e ritornò regolarmente in carcere ma dopo dieci giorni il suo quadro clinico precipitò di nuovo. E così che venne ricoverato di urgenza il 23 il 27 novembre e sempre dimesso per ritornare in carcere. Un nuovo malore lo colpì il 14 gennaio scorso a causa del quale si decise di effettuare un altro intervento quando decise di intervenire la difesa di Forte. E così che la direzione sanitaria dell’ospedale “Belcolle” di Viterbo dichiarò l’incompatibilità carceraria di Stefano Forte su richiesta degli avvocati Signore e Moiraghi che prontamente presentavano, con successo, l’istanza alla Corte d’Appello la quale venerdì rimetteva in libertà il Forte. In attesa di essere sottoposto ad un altro intervento chirurgico a cuore aperto, l’uomo resterà libero almeno sino al pronunciamento della Corte di Cassazione, che non arriverà presto, per l’inchiesta “Touch & go”.
Lo scorso dicembre si attendevano, dopo 90 giorni le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello che però ha chiesto una proroga di ulteriori tre mesi per il deposito delle stesse motivazioni. Solo in quel momento si saprà se la Procura generale promuoverà o meno ricorso davanti la Suprema Corte alla quale si rivolgeranno di sicuro i legali dei vari imputati che, dopo la mannaia del giudice Marco Gioia del Tribunale di Cassino, hanno ottenuto in secondo grado una rivisitazione sia dell’entità delle condanne che dei diversi capi d’imputazione.