FORMIA – Non conosce pace la gestione della ripartizione tecnica del comune di Formia, alle prese con dissidi interni e palesi confessioni circa il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati. E’di mercoledì mattina l’ordine di servizio del neo dirigente ad interim dell’ufficio personale Daniele Rossi di trasferire due funzionari di alto livello in servizio presso le ripartizioni Lavori Pubblici e Urbanistica. Rossi per procedere ha ottenuto negli ultimi giorni il nulla osta dei dirigenti Giuseppe Viscogliosi e Pietro D’Angelo e della segretaria generale Marina Saccoccia e ha deciso di accogliere la richiesta dell’ingegner Emanuele D’Avino di lasciare l’urbanistica per essere assegnato al settore Lavori Pubblici. Quello notificato all’ingegner Claudio Severino Filosa appare essere uno sfratto, nel senso che gli è stato intimato di effettuare il percorso inverso. Ma l’ordine del servizio di Rossi ha due differenti chiavi di lettura: mentre il trasferimento di D’Avino non è altro che venire incontro ad una sua richiesta (datata 26 gennaio scorso) di essere spostato nel settore Lavori Pubblici, quello di Filosa appare essere un provvedimento punitivo.
Lo scrivono sia la segretaria Saccoccia che il dirigente Rossi allorquando specificano di dare attuazione ad una deliberazione di Giunta, la numero 232 del 2022, che già all’epoca prevedeva l’assegnazione dell’ingegner Filosa al settore 6, quello che raggruppa l’urbanistica e la gestione del Territorio. Se questa era all’epoca una previsione , perché non è stata rispettata e qualcuno ha deciso di ricordarsene soltanto dopo due anni? L’ordine di servizio di Daniele Rossi è stato redatto e notificato mercoledì mattina per soddisfare altre istanze più operative. L’amministrazione comunale di Formia da tempo aveva bisogno di riordinare la funzionalità del settore Lavori Pubblici che, tra veleni interni e richieste di finanziamento rimaste al palo per un mancato click con destinazione la piattaforma telematica del Ministero dello Sport (il caso più emblematico ha riguardato il mancato arrivo di un finanziamento di un milione di euro per completare la riqualificazione e messa in sicurezza dello stadio “San Nicola” di Castellonorato), aveva bisogno di professionalità più smart e di assoluto livello.
Una di queste è costituita dall’ingegner D’Avino che, giunto al comune di Formia grazie alla mobilità, ha dimostrato tra i pochi a rilasciare i pareri di legge su alcune pratiche edilizie che si erano impantanate. D’Avino è stato inviato nel settore di cui c’è necessità alla luce del grave grido d’allarme che nei scorsi aveva lanciato in una sua severa relazione tecnica il project manager dell’ufficio Pnrr Elpidio Bucci che, incassando la proroga di un anno del suo incarico per un importo di 80mila euro, aveva segnalato senza peli sulla lingua “alcune criticità tali da non consentire la necessaria fluidità operativa per il raggiungimento degli obiettivi attesi”.
Ora arriva a dargli manforte D’Avino, alla testa di un ufficio intercomunale nato sulla scorta di un accordo di programma che per l’attuazione delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, aveva registrato l’adesione, oltre a Formia, dei comuni di San Felice Circeo, Fondi, Monte San Biagio, San Cosma e Damiano, Castelforte e Spigno Saturnia. A confermare le sue riserve su questo ufficio che non è stato in grado (almeno per ora) di superare facili e previste forme di municipalismo è il consigliere comunale del Partito Democratico Alessandro Carta.
“Mi sembrava assurdo che a questo accordo non avessero aderito i due comuni limitrofi più grandi come Gaeta e Minturno, con i quali già si condividono alcuni servizi comprensoriali (Giudice di Pace, Distretto Sociosanitario, Parco Riviera di Ulisse, Consorzio Industriale), ma non solo – osserva Carta – Il mare è lo stesso, le strade idem, le colline altrettanto, così come i torrenti, a cominciare da quello di Pontone, posto a metà tra Formia e Gaeta. Ora il dottor Bucci nella sua relazione annuale afferma come che i Comuni ‘non hanno ancora individuato gli interventi infrastrutturali da inserire nel masterplan della programmazione unitaria e condivisa tra tutti gli attori istituzionali coinvolti” e che “sono emerse delle resistenze di natura campanilistica che meriterebbero una più approfondita riflessione politico-istituzionale’ “.
“Il ritardo, che emerge in modo palese dalla relazione, nell’attuazione del progetti d’ambito del Pnrr viene giustificato anche dall’alternanza dei dirigenti nei settori strategici dell’ente che “ha inevitabilmente inciso sulla piena operatività dell’ufficio di coordinamento. Insomma, non ha funzionato niente. Le mie perplessità erano fondate già nel 2022 e questa scelta della maggioranza si è dimostrata un vero e proprio flop – conclude l’esponente Dem – Nel frattempo l’incarico del dott. Bucci è stato rinnovato con un’ulteriore spesa di 80 mila euro. Che sarà mai!”