FORMIA – Il rinnovo dell’incarico da parte della “Futuro Rifiuti zero” alla Saf di Colfelice di gestire sino al 31 dicembre prossimo lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati prodotti dai comuni di Formia e Ventotene è stato accompagnato dall’avvio di un procedimento della Procura regionale della Corte dei Conti che sul conto della società ciociara sta creando – secondo quanto è emerso – una situazione di imbarazzo nella municipalizzata dei rifiuti dei due comuni del sud pontino. Alcuni giorni prima che l’amministratore unico della “Frz” Raffaele Rizzo prorogasse di 11 mesi l’incarico – è stato rinnovato quello alla fine di dicembre 2023 per il solo mese di gennaio 2024 – alla Saf di smaltire gli indifferenziati di Formia e Ventotene la Procura regionale della Corte dei Conti ha promosso un procedimento istruttorio a carico della Saf “per presunto danno erariale cagionato per la mancata corresponsione del benefit ambientale spettante al comune di Colfelice”.
Insomma la magistratura contabile ha messo per iscritto l’accusa che i vertici della Frz e della stessa amministrazione comunale di Formia da meno di un anno stanno rivolgendo, soltanto attraverso dichiarazioni a mezzo stampa, al Centro Servizi Ambientali di Castelforte che, preferita tra esposti alla Procura penale e ricorso alla magistratura amministrativa, avrebbe omesso di versare al comune aurunco il benefit ambientale che la stessa Frz dice sempre di aver liquidato nell’ambito delle fatture emesse dall’azienda castelfortese. Insomma le stesse accuse, restituite al mittente dell’amministratore unico Raffaele Rizzo e del sindaco di Formia Gianluca Taddeo, formalizzate sull’operato del Centro servizi ambientali in rapporto al presunto mancato versamento del benefit ambientale le mette ora per iscritto in quattro cartelle il procuratore facente funzionale della Corte dei conti del Lazio Paolo Crea sul conto del nuovo e confermato fornitore della Frz, la Saf di Colfelice.
L’avvio di questo procedimento, se culminasse in un’inchiesta vera, potrebbe creare non pochi problemi tra la società di cui sono componenti i comuni della provincia di Frosinone ed il comune sul cui territorio opera la stessa struttura, quello di Colfelice. Il procuratore Crea nei giorni scorsi ha chiesto al sindaco Bernardo Donfrancesco di trasmettergli una serie di atti e documenti per verificare la legittimità delle accuse mosse dalla stessa Saf in un esposto che ha un anno e mezzo di vita: è stato presentato alla Corte dei Conti, infatti, il 9 agosto 2022 in cui si scrive che la Saf, essendo titolare e proprietario di un impianto Tmb (quello di trattamento meccanico biologico che ha rappresentato il motivo principale per il quale la “Futuro Rifiuti zero” ha scelto l’impianto ciociaro abbandonando quello di Castelforte essendo soltanto un Tm, a trattamento meccanico), avrebbe omesso di versare al comune di Colfelice il benefit ambientale previsto dalla legge regionale numero 27 del 1998 che, autorizzando all’esercizio degli impianti smaltimento e recupero dei rifiuti, prevede alle società ed imprese concessionarie di ristorare i comuni in cui svolgono la loro attività industriale.
Che la Saf sia in difetto con il comune di Colfelice avrebbero dovuto saperlo anche la municipalizzata dei comuni di Formia e Ventotene. Lo si evince dall’avvio del procedimento istruttorio della stessa Procura regionale dei Conti che, chiedendo al sindaco Donfrancesco di avere una relazione tecnico-amministrativa su quanto il suo stesso comune ha avanzato precarie rivendicazioni economiche, ha specificato come tra la Saf e il comune di Colfelice sia pendente da tempo un contenzioso davanti “l’autorità giudiziaria ordinaria”. Cioè il Tribunale di Cassino dove è pendente il procedimento numero 3097/2022.
I vertici della “Futuro Rifiuti zero” prima di scegliere la Saf (e non un altro impianto autorizzato ed esistente in provincia di Latina) erano a conoscenza di questa rivendicazione economica dal comune di Colfelice nei contro della nuova società scelta ai danni del Csa di Castelforte? Intanto la Procura regionale dei Conti ha tanta fretta. Ha chiesto al sindaco di Colfelice di produrre una relazione entro e non oltre il prossimo 29 febbraio. Si tratta di un vademecum in cui il comune ciociaro presenti “le motivazioni alla base dei criteri di calcolo utilizzati per quantificare le pretese creditizie specificando se nel computo contestato ai plurimi enti territoriali (cioè i comuni che smaltiscono i propri rifiuti indifferenziati presso la stessa Saf) produttori dei rifiuti e all’impresa proprietaria dell’impianto di trattamento meccanico-biologico sia stata distinta la quota riferibile al combustibile derivati da rifiuti (Cdr)-Combustibile solido secondario (Css) dalla quota riferibile ai rifiuti urbani? E se ci fossero anche le somme versate dai Comuni di Formia e Ventotene, attraverso la “Futuro Rifiuti Zero”, dal maggio del 2023 in poi”