PONZA- Accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, un uomo di 41 anni di Ponza, F.M., è stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione al termine del giudizio immediato celebrato davanti il Gup del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli. E’ terminato così un delicato processo preceduto dalla requisitoria del sostituto procuratore Andrea Corvino, che aveva chiesto tre anni di carcere, e la scorsa estate, l’emissione nei confronti dell’uomo – difeso dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari – da parte del Gip Domenico Di Croce del divieto di dimora sulla principale isola pontina con il chiaro intento di non avvinarsi alla moglie di 40 anni, ai figli di 20 e 15 anni, G.M. e E.M, e ad una nipote aggrediti lo scorso 13 luglio.
All’indomani dell’ennesima aggressione la moglie del 41enne – operaio occasionale nel settore edile – decideva di rivelare la grave situazione di prostrazione, fisica psichica, cui era costretta a convivere dal gennaio 2023. La donna, dal 2010 in servizio presso un noto albergo dell’isola, aveva denunciato come la sua vita, insieme ai figli di 20 e 15 e ad una nipote adolescente, fosse diventata un inferno per via del continuo stato di alterazione psico-fisica del marito dovuta all’assunzione di sostanze alcooliche. A far precipitare questo complicato menage familiare era stata – come detto – l’aggressione subita il 13 luglio dalla nipote, dalla moglie e dai figli, ad uno dei quali, rimproverandogli di non aver conseguito la patente di guida, rivolgeva minacce di morte preannunciandogli che avrebbe incaricato addirittura qualcuno di malmenarlo.