ITRI – “Obbligato” a vestire i panni del traghettatore dopo il grave malore che ha colpito tre settimane fa il sindaco Giovanni Agresti- la sua convalescenza presso una struttura specializzata di Roma purtroppo non sarà breve – il neo vice-sindaco ed assessore all’urbanistica del comune di Itri Giuseppe De Santis ha tutti i presupposti per fare la concorrenza ad uno dei primi martiri della Chiesa, San Sebastiano. Se da qualche giorno doveva far fronte alle frecce politiche scoccate da Fratelli d’Italia, ora deve parare quelle provenienti da quella che sino a qualche mese è stata la sua ultima forza politica, il Partito Democratico. De Santis è finito nel mirino del Pd semplicemente perché soltanto due anni e mezzo fa, alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021, fu il terzo candidato a sindaco in lizza e, se l’ex primo cittadino Antonio Fargiorgio per una manciata di voti (80) contese sino all’ultimo la vittoria (la quarta) di Giovanni Agresti, De Santis si piazzò “terzo a notevole distanza, a quasi mille voti, dalla lista arrivata seconda, quella dell’avvocato Fargiorgio”
E invece dallo scorso autunno De Santis ha superato il Rubicone e, dopo la “cacciata” delle delegazione di Fdi dalla nuova Giunta varata dal sindaco Agresti dopo il fallito golpe subito il 28 luglio 2023 in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione, è diventato – come detto – il vice sindaco del comune di Itri con la pesantissima delega all’urbanistica. “Sì, è proprio quel candidato sindaco arrivato terzo e che gli elettori itrani non hanno voluto ricoprisse questa carica – si legge in una nota del circolo itrano di Itri intitolato alla memoria dell’indimenticato sindaco ed assessore Italo La Rocca – Basta sommare i voti conseguiti da Agresti e Fargiorgio per capire come il 77,14% dei votanti non ha scelto nelle urne De Santis come sindaco di Itri e il restante 22,86% che l’ha votato, non lo voleva certamente a capo di una coalizione concorrente di centrodestra. Tutto legittimo visto che De Santis con un triplo salto carpiato ed un trasformismo di dubbia moralità politica – accusa il Pd – è passato dalle file dell’opposizione in maggioranza ed è stato premiato con la nomina a vice sindaco abbandonando il Partito Democratico di cui era dirigente. I cittadini però non dimenticano cosa sosteneva De Santis contro l’attuale sindaco Agresti in campagna elettorale, le scelte programmatiche della lista composta da fratelli d’Italia, Lega e forza Italia”.
Il Pd ha deciso di avviare una campagna politica contro il neo “vice” di Agresti, approdato la scorsa estate in maggioranza in concomitanza del ritorno della componente di Forza Italia (un altro partito in cui ha militato De Santis prima di approdare al Pd): “Seguiranno altri quadri murali ad hoc sulle varie tematiche, giusto per rispondere a chi parla di coerenza con una incredibile faccia tosta” – ha annunciato la segretaria Dem Paola Ruggieri. Se non bastavano dunque le note censure sul comportamento politico di De Santis da parte di Fratelli d’Italia e dell’assessora e consigliera regionale Elena Palazzo, anche il Pd non è da meno. Lo fa appellandosi a “tutti i consiglieri comunali affinché con un sussulto di dignità pongano fine a questo scempio politico: uno spettacolo deprimente di chi pur di indossare nuovamente la fascia di Sindaco ha tradito i suoi elettori, le sue battaglie e i suoi valori. Questa situazione non può essere tollerata ancora a lungo: un sindaco facente funzioni candidato di una lista che ha ampiamente perso è davvero troppo anche per i politici privi di peli sullo stomaco. Non dobbiamo poi lamentarci se la politica viene schifata e l’astensionismo è sempre di più in aumento. Per il bene di Itri, del Sindaco Agresti e della sua salute e anche di voi stessi e di quel briciolo di moralità e responsabilità che vi residua dimettetevi e fate scegliere agli Itrani da chi vogliono essere governati”.
La replica di De Santis non si è fatta attendere: “Non accetto lezioni di moralismo dai dirigenti di un partito, il Pd, che ha avuto la possibilità di guidare male il paese non avendo avuto la possibilità ed il merito di vincere le elezioni negli ultimi 20 anni. Le sceneggiate napoletane le lascio ad altri. Tempo al tempo, ma per votare devono aspettare. Se hanno i numeri ci sono strumenti amministrativi. Possono non votare il bilancio e si và a casa. Possono prendere le firme e si và a casa. L’ unico partito a non poter parlare è il Pd che oggi ad Itri conta 10 correnti . Si puo’ organizzare per le prossime elezioni”.
Il Pd ne approfitta intanto per censurare il vuoto informativo del comune sulle condizioni di salute del sindaco Giovanni Agresti: “Il profilo facebook dell’ente non fornisce alcuna notizia in merito. E’ un silenzio davvero imbarazzante e irrispettoso dei cittadini”.