VENTOTENE – Disabitata a causa del periodo invernale, Ventotene lunedì era ancor più spettrale per la confermata manifestazione di protesta inscenata da tutti gli operatori commerciali e turistici della seconda isola pontina che, dichiarandosi “stanchi e delusi per le nuove disposizioni della Laziomar riguardanti la gestione del trasporto delle merci da e per il porto di Formia, hanno deciso di chiudere ad oltranza le proprie attività. Un assaggio di questa iniziativa c’era stato già domenica pomeriggio ma lunedì la serrata è stata totale per chiedere la modifica di alcune clausole del nuovo disciplinare del trasporto delle merci adottato le anomalie riscontrate dalla Capitaneria di Porto dopo il rischio affondamento del traghetto “Quirino” all’imbocco del porto di Ponza.
Per la risoluzione della controversia il 14 febbraio scorso il Prefetto di Latina si era fatto promotore di un incontro con i sindaci di Ponza Ventotene, il dirigente del settore trasporti della Regione Lazio, il direttore generale della Laziomar ed il comandante della Capitaneria di porto. Il Prefetto Falco aveva chiesto di autorizzare in deroga il trasporto di medicinali, siero per le analisi, i quotidiani e ”non meglio identificati piccoli colli”. Gli operatori economici di Ventotene non si sono dichiaratati soddisfatti per l’esito di questa trattativa perché temono un aggravio dei costi per il trasporto delle merci dalla terraferma non escludendo problemi di viabilità e di ordine pubblico per il trasbordo delle mezzi nella del porto di Ventotene.
Un nuovo vertice ci sarà mercoledì in Prefettura a Latina per tentare di trovare un accordo più globale. Il Prefetto Falco ha convocato i vertici della Laziomar, i sindaci di Ponza e Ventotene e le forze dell’ordine che nel frattempo hanno incontrato i promotori di questa agitazione.
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