FORMIA – “Assistiamo increduli all’uso strumentale che la maggioranza fa del consiglio comunale di Formia, sottraendolo dei contenuti e dei principi democratici che gli dovrebbero essere propri e trasformandolo in un mercato delle vacche al solo fine di difendere gli interessi di chi ha fatto dei propri assessorati una proprietà privata. Questo a danno dei cittadini che vogliono invece vedere discussa la proposta di delibera popolare contro il distacco dei contatori dell’acqua che sembrava finalmente arrivata al traguardo e che invece subisce l’ennesimo ed inspiegabile rinvio”. Lo dichiara il Circolo di Rifondazione Comunista “Enzo Simeone” di Formia in merito all’ennesimo rinvio del consiglio comunale sulla delibera contro il distacco dei contatori di Acqualatina.
“E’ la conferma inevitabile – prosegue la nota – di come l’attuale maggioranza consiliare del comune di Formia sia del tutto sottomessa agli interessi di Fazzone (FI) e Moscardelli (PD) per il controllo del cda di Acqualatina. Una partita che si gioca sulla pelle dei cittadini della provincia di Latina.
Lo dimostra il fatto inoltre che, nel silenzio generale, vengono tagliati 200 mila euro ai servizi sociali nel bilancio di previsione 2016 e, come strombazzato dall’assessore Eleonora Zangrillo, stanziati 300 mila euro di fondi comunali per opere idriche e fognarie che spetta invece ad Acqualatina realizzare. Oppure gli obblighi sono solo dei cittadini?
E’ di tutta evidenza che le priorità sono altre. I consiglieri di SEL, ad esempio, hanno puntato i piedi solo per la riduzione dei fondi alla cultura, gestiti direttamente da loro (come affermato anche dal loro alleato del PD La Penna), mentre non si sono stracciati le vesti per evitare il rinvio del consiglio comunale tanto atteso.
Eppure si erano espressi per dare parere favorevole alla proposta di delibera popolare, che ad oggi è ancora inspiegabilmente ostaggio del segretario comunale Ricci.
La proposta di delibera deve essere necessariamente discussa e votata in consiglio comunale, non fosse altro per il rispetto che ogni singolo consigliere deve ai tanti cittadini di Formia che lottano quotidianamente contro le continue angherie del gestore privato e che continuano con tenacia e perseveranza la battaglia per la ripubblicizzazione dell’intero ciclo dell’acqua.
La discussione della delibera è inoltre un atto previsto dallo statuto comunale, a cui i consiglieri non possono e non devono sottrarsi, tanto che undici fra questi avevano già dichiarato che avrebbero espresso parere favorevole, nel momento in cui la stessa avesse varcato la soglia dell’assise comunale.
Alla luce di ciò, chiediamo con forza che la delibera venga votata subito, senza più alcun indugio, liberandola dai veti incrociati frutto dalle lotte di potere che stanno emergendo all’interno dell’attuale maggioranza.
D’altronde che a chi comanda non importi nulla della volontà popolare è confermato dal fatto che proprio oggi – sabato 13 giugno – è il quarto anniversario dai referendum del 2011, con i quali i cittadini hanno votato, con una maggioranza bulgara, la cacciata dei privati dai servizi pubblici (acqua compresa). Eppure, nonostante questo, i privati continuano a dettare legge, riempendosi i forzieri con i nostri soldi.
Non serve il favore per ottenere giustizia, specie quando questa è dovuta e da troppo tempo negata. C’è da una parte chi adora il potere e dall’altro chi lotta al fianco delle classi sociale più svantaggiate. Ogni altro commento è superfluo”.