FORMIA – E’ arrivata anche all’attenzione del Consiglio comunale di Formia la mozione per chiedere l’adesione al “Protocollo per la sicurezza e la regolarità degli appalti pubblici” sigliato dalla Provincia di Latina, i sindacati e le sigle datoriali del settore edile.”Il Protocollo adottato dalla Provincia, su cui abbiamo lavorato molto come PD, può essere una valida misura di contrasto alle situazioni di opacità nel mondo degli appalti riducendo il rischio di infiltrazioni criminali, contrastando il lavoro irregolare, migliorando la sicurezza nei cantieri e sostenendo le imprese virtuose spesso penalizzate dalla logica dei ribassi” – spiegano i consiglieri comunali di Formia del gruppo Partito Democratio-Demos-FPdS, Luca Magliozzi e Alessandro Carta.
Magliozzi e Carta nella nota a margine dell’iniziativa spiegano: “Aderendo a questo strumento, il Comune di Formia si impegnerebbe, tra le altre cose, ad introdurre in tutte le sue gare per lavori superiori ai 150 mila euro: la previsione di almeno due visite in cantiere per verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza e l’obbligo di attivazione del badge elettronico di cantiere (lo strumento digitale attraverso il quale si ha la rilevazione in tempo reale della presenza in cantiere delle maestranze, l’individuazione del datore dilavoro di appartenenza, la regolarità contributiva e previdenziale del personale e la correttezza della sua formazione in materia di sicurezza sul lavoro).
In questi giorni è stato affidato il primo appalto di circa un milione di euro da parte della Provincia con l’applicazione di questo Protocollo, adesso tocca anche al nostro Comune dare un segnale forte per sostenere la legalità e la sicurezza negli appalti pubblici. Così Magliozzi e Carta lanciano un monito: “In un Paese in cui ogni mese 100 persone muoiono e 50.000 si infortunano sul posto di lavoro, abbiamo assistito all’ennesima strage che è costata la vita ai 5 operai di Firenze. Nel giorno in cui le sigle sindacali scendono in Piazza per denunciare un settore troppo spesso caratterizzato da eccessivi ribassi, appalti a cascata e condizioni di lavoro precarie, le Istituzioni, ad ogni livello, hanno il dovere di provare a fornire risposte concrete per favorire la nascita di un nuovo modello di gestione degli appalti”.