VENTOTENE – La metafora è pungente: “Il sindaco di Ventotene Carmine Caputo ha deciso di chiudere gli occhi decidendo di mettere Dracula alla guida del centro di trasfusione del sangue. Speriamo davvero che ci ripensi prima che sia troppo tardi”. L’ex assessore al bilancio del comune isolano Pasquale Bernardo non ha voluto credere ai suoi occhi quando nei giorni ha avuto l’occasione di prendere visione del decreto sindacale numero 3 con cui il dottor Caputo ha nominato il segretario generale del comune isolano Raffaele Allocca quale responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’ente.
“E’ un incarico legittimo perché lo prevede la normativa vigente in capo ai segretari generali ( legge 190/2012 e decreto legislativo numero 33 del 14 marzo 2013), per carità – ha tuonato l’attuale consigliere di minoranza Bernardo – ma è stato altrettanto inopportuno sia per i precedenti del segretario che per le delicatissime mansioni per le quali è stato chiamato a svolgere anche e per conto dell’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione”. Ma cosa ha fatto il dottor Allocca da finire nel tritacarne dell’ex assessore Bernardo ?
“Nulla di personale – ha subito aggiunto – ma i dirigenti e, soprattutto i loro massimi responsabili devono dare l’esempio in termini di trasparenza”. L’attuale segretario generale del comune di Ventotene ha sul groppone una sentenza per danno erariale, diventata esecutiva, della Corte dei Conti quando guidava la segreteria generale del comune di Nettuno, in provincia di Roma. Fu avviata una procedura esecutiva con il comune di Nettuno fu invitato dalla magistratura contabile a chiedere il rispetto delle sua sentenza. Allocca fu invitato a restituire 45mila euro, cosa che non fece al punto che lo stesso comune di Nettuno chiese ai Comuni di Ponza e Fiuggi, dove nel frattempo si era trasferito lo stesso Allocca, di trattenergli il quinto dello stipendio fino a quando non sarebbe raggiunta, appunto, la somma di 45mila euro.
Allocca ha guidato la segreteria generale del comune di Ponza sino alla scorsa estate, rimanendo in sella un anno dopo la vittoria elettorale, nel giugno 2022, del sindaco Francesco Ambrosino. Il consigliere comunale di Ventotene Bernardo ha voluto ricordare ora al sindaco Caputo (che prima di intraprendere l’attività politica svolgeva lo stesso mestiere di Allocca, quello di segretario comunale,ndr) che il segretario generale del secondo comune isolano era finito in un’altra controversia ai tempi in cui lavorava al comune di Ponza.
A segnalarla erano stati l’ex sindaco, Piero Vigorelli e gli ex consiglieri di minoranza, Francesco Ambrosino (ora sindaco), Giuseppe Feola e Maria Claudia Sandolo che avevano fatto rilevare come l’allora segretario Allocca si fosse distinto per il suo apprezzato stakanovismo: sindaco in un Comune (Montelanico, in provincia di Roma), segretario generale a Ponza ma anche nei comuni di Fiuggi e Supino e al tempo stesso presidente del nucleo di valutazione e dirigente praticamente di ogni settore del comune di Ponza. Questo caso venne portato all’attenzione del Prefetto di Latina, dell’Autorità nazionale anticorruzione e della Procura di Cassino. E l’ex sindaco di Ponza Vigorelli fu categorico quando, ricordando la sentenza di condanna della Corte dei Conti, disse chiaramente come Allocca non potesse a Ponza controllore di se stesso diventando il responsabile dell’anticorruzione e dirigendo i settori affari legali, personale, affari generali, settore finanziario e commercio.
Il consigliere al comune di Ventotene Bernardo ora ha invitato il sindaco Caputo di revocare il decreto numero 3 di nomina di Allocca a responsabile dell’anti corruzione del comune di Ventotene anche per un’altra ragione. Dal settembre 2023 il nome del segretario Allocca compare a più riprese nelle 18mila pagine del fascicolo processuale prodotto dall’ex Sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Eugenio Rubolino che aveva concluso le indagini preliminari nei confronti di 17 pagine, per lo più imprenditori, amministratori, dipendenti, funzionari del comune di Ponza. E tra questi c’è anche l’ex segretario Allocca che, insieme agli altri 16 indagati, rischia da un momento all’altro il processo dopo una conclusione di un’indagine davvero monumentale compiuta dai Carabinieri della Compagnia di Formia sulla gestione, dal 2017 alla primavera del 2020, tutt’altro che ortodossa, dell’amministrazione comunale isolana.
Alcune assunzioni di persone vicine a politici ed amministratori in carica durante il governo del sindaco Francesco Ferraiuolo ma anche la gestione pilotata di appalti e sevizi pubblici campeggiarono nella conclusione delle indagini preliminari in cui l’ex sindaco Ferraiuolo, il suo ex vice Eva La Torraca, l’ex assessore Fabio Aversano, l’ex segretario del Comune, Raffaele Alloca, e l’attuale assessore Giuseppe Mazzella di 80 anni (per vicende verificatesi nel corso della consiliatura) ma anche i vari Fabio Aversano, Simona Cristo, Ercole Diodoro, Michele Di Biase, Antonella Farnetti, Francesco Fiato, Giuseppe Mazzella,Alessandra Navarra, Michele Nocerino, Mauro Nunzi, Giovanni Passariello, Mario Pietroniro e Francesco Vetere dovranno difendersi dalle ipotesi di reato, a vario titolo, di abuso d’ufficio, omessa denuncia, falso in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti.
In questa indagine il lavoro investigativo dei Carabinieri è stato sollecitato da diverse denunce dell’ex sindaco di Ponza Piero Vigorelli – guidava l’opposizione durante la consiliatura di Franco Ferraiuolo – ma anche dal fratello dell’ex assessore Michele Nocerino, Francesco, che, dopo la conclusione del suo matrimonio con Simona Cristo, di 41 anni, ha regolato i suoi conti con l’ex moglie aprendo un vaso di pandora – è il pensiero di alcuni collaboratori del Pm Rubolino – condito da illegittimità, abusi e vendette di natura sentimentale e non solo. “E’ difficile ipotizzare che la Procura di Cassino, dopo aver concluso le indagini lo scorso autunno, possa aver disposto la loro archiviazione – ha concluso l’ex assessore al bilancio del comune di Ventotene Pasquale Bernardo – In teoria il dottor Allocca è ancora indagato e pertanto suggeriamo al sindaco Caputo di prenderne atto e di provvedere alla revoca dell’incarico dell’anticorruzione del comune che, dichiariamo con forza, ha bisogno di ben altro..”