FORMIA – “Sul tema della viabilità è indispensabile evitare conflitti precostituiti, che finiscono per provocare il cosiddetto ‘monta e smonta’ tra amministrazioni che si alternano. Nel 2000 la pedemontana fu approvata e appaltata, ma la successiva amministrazione, eletta nel 2001, revocò il progetto e l’appalto. Idem per il Piano Regolatore Generale e la portualità turistica. Ci fu successivamente un progetto di pedemontana ancor più impattante di quello precedente, con doppia galleria di attraversamento, che non ebbe il nulla osta del Ministero dell’Ambiente e raggiunse costi talmente elevati da fermarsi e non essere più ripreso. Recentemente l’ANAS ha proposto un altro progetto, parte su viadotto e parte in galleria che si è fermato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per una serie di criticità”. Così in una note dell‘ associazione “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine”e l’associazione “Incontri & Confronti”.
“Su questi temi così complessi, che presuppongono notevoli sforzi finanziari, lavori di lungo tempo, tutele ambientali sempre più pressanti, non si può andare in ordine sparso e senza robuste consulenze tecniche che facciano tesoro degli studi effettuati e indichino soluzioni adeguate ed efficaci. Ad oggi il Comune di Formia ha impegnato 40mila euro per la progettazione di una rotonda ed altri seimila, con incarico ad altro tecnico, per valutare i flussi su ponte Tallini, una volta restaurato e riaperto. Ma non c’è una veduta d’assieme, solo interventi parziali che difficilmente centreranno l’obbiettivo di riordinare e separare il traffico di transito da quello locale. La complessità della viabilità di Formia e del Golfo necessita, invece, di competenze di alto livello e di ricerca scientifica, proprie delle istituzioni universitarie di Ingegneria del Traffico, con le quali si potrebbe istituire una convenzione” – scrivono ancora.
“La Regione Lazio” – si legge ancora – “ha disposto cospicui finanziamenti per l’adeguamento della superstrada Formia- Cassino (S.R. 630), una strada che a Formia inizia dalla rotonda dei carabinieri. Sarebbe il caso di inserire nel progetto anche l’adeguamento di quella rotonda, allo scopo di separare il traffico locale da quello extra urbano attraverso piani sfalsati; realizzare un sottopasso pedonale di attraversamento all’altezza della caserma dei carabinieri e rimuovere, una volta per tutte, quel paradossale semaforo che spesso blocca il traffico in quel punto nevralgico. Quello della sicurezza dei pedoni e dello snellimento del traffico sono argomenti che si presentano anche alla rotonda del porto, dove andrebbe eliminato il passaggio pedonale rialzato, a favore di un attraversamento sfalsato”.
E conclude: “Ciò è ancor di più necessario in vista dello spostamento delle navi passeggeri e altri mezzi navali sul molo Vespucci e del prevedibile aumento dei flussi pedonali da e per la stazione ferroviaria. Va infine aggiornato il Piano Urbano del Traffico e vanno pianificati degli interventi come il superamento dei semafori di Vindicio e la realizzazione della rotonda di Acqualonga, nonché l’aggiramento (lato mare) di ponte Tallini per il trasporto di scocche navali o altri carichi eccezionali. In sostanza va pianificata una viabilità che non sia subordinata necessariamente all’esistenza della pedemontana. Ma tutto ciò ha bisogno di una condizione indispensabile: la viabilità diventi un tema condiviso, lontano dalla logica del montare e smontare. Le amministrazioni che si succedono al governo della città, anche se di colore diverso, non necessariamente devono rivedere tutto ciò che è stato fatto prima. La capacità e il merito di un’amministrazione sta nell’arricchire quello che è stato fatto e non di distruggerlo, con il rischio di riportare la città all’indietro e in condizioni peggiori”.