FROSINONE – Divieto di tornare nella banca di cui è stato sino a tre settimane amministratore delegato e direttore generale della Banca popolare del Frusinate. Il provvedimento è stato confermato giovedì dal Riesame nei confronti di Rinaldo Scaccia, l’ex ad della Banca popolare del frusinate finito inizialmente ai domiciliari nell’ambito dell‘inchiesta ‘Full Cashback‘. Successivamente il legale di Scaccia, il professor Pierpaolo Dell’Anno, aveva chiesto ed ottenuto dal Gip del tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, la modifica del provvedimento cautelare della detenzione domiciliare nel divieto di tornare negli uffici della Banca popolare del Frusinate.
Ora questa iniziativa è stata confermata dal Tribunale della Libertà e non si esclude che il professor Dell’Anno possa proporre direttamente alla stessa dottoressa Logoluso il suo superamento. Il sostituto procuratore Adolfo Coletta aveva ipotizzato tre diverse associazioni per delinquere, una specializzata nell’alterare il mercato delle aste giudiziarie immobiliari grazie ai fidi concessi in maniera facile dalla Banca Popolare del Frusinate; una nella creazione di fatture di comodo con cui generare falsi crediti fiscali; una nei bonus edilizi di comodo. A Scaccia venne contestata la partecipazione solo alla prima. Il provvedimento era stato adottato in maniera autonoma dal Gip. Al fine di agevolare le indagini, Scaccia si era dimesso da tutti gli incarichi.