L’organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’istituto superiore di sanità (Iss) comunicano con regolarità i dati che dimostrano la correlazione tra stato di salute ed ambiente. In occasione della settima conferenza ministeriale su ambiente e salute di Budapest 2023 è stato predisposto un report che dimostra il rapporto di incidenza in Europa del 15% tra inquinamento e decessi. “Che vi sia una correlazione tra stato dell’ambiente e salute appare una ovvietà ma, purtroppo, questa affermazione si affianca – tiene ad osservare il segretario provinciale del Pd di Latina Omar Sarubbo – ad un’altra ovvietà ben più preoccupante, ovvero il fatto che non si intervenga abbastanza. Lo sa anche l’Ispra che da tempo ha inserito la tematica “Ambiente/Salute” tra le linee prioritarie della sua azione istituendo un osservatorio dedicato”.
La stampa nei giorni scorsi ha rispolverato l’esistenza di un processo “dimenticato” relativo all’inquinamento delle falde acquifere nella zona interessata dalla discarica di Borgo Montello. Si tratta di “una vicenda giudiziaria lunga venti anni – ha aggiunto Sarubbo – e queste storie a rischio oblio ci inducono a riflettere su quanto sia necessario monitorare la questione ambientale con più interesse e quotidianità di quanto già non si faccia al fine di mantenere sempre acceso il faro dell’interesse pubblico e l’attenzione mediatica che la problematica merita”.
Il Pd pontino presenterà al rinnovato consiglio provinciale – le elezioni di secondo livello sono in programma sabato 9 e domenica 10 marzo – la proposta di istituire un osservatorio permanente provinciale Ambiente-Salute. E’ una struttura che, già costituita ma molti enti locali italiani, ha il compito di mappare le zone interessate da siti produttivi dismessi e altre aree a rischio ambientale che necessitano di bonifiche; monitorare l’applicazione della normativa in materia di ristori alle popolazioni delle zone vessate dalla presenza di servitù (come le discariche); ricevere segnalazioni da parte della cittadinanza; commissionare studi epidemiologici; produrre studi in house e diffondere la conoscenza di quelli già prodotti da enti pubblici e privati, ASL, Fondazioni, Associazioni ambientaliste e altri Osservatori; diffondere la conoscenza di buone pratiche individuali a difesa dell’ambiente; confrontarsi, al fine di ricercare soluzioni sostenibili, con i Comuni in cui insistono zone urbane eccessivamente trafficate ad elevati livelli di inquinamento atmosferico e promuovere altre azioni volte al raggiungimento degli obiettivi ambientali dell’agenda 2030.
“Si tratta di un’iniziativa, la nostra, che si inserisce nel solco della proposta di legge già presentata alla Regione Lazio dai Consiglieri Salvatore La Penna e Mario Ciarla – ha concluso Sarubbo – con la quale si chiede l’istituzione dell’Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici. Auspico che il Presidente Stefanelli e il futuro Consiglio Provinciale vorranno condividere questa nostra istanza, e le preoccupazioni che ci muovono, approvandola nelle sedi opportune.”