FORMIA – Lumini accesi sulla carreggiata laddove finisce la superstrada all’altezza dello svincolo per la Variante Formia-Garigliano e su un muretto a due metri al centro della carreggiata dove sono visibili due grosse macchie di sangue, quelle di Giuseppe Maiolo. Il ‘day after’ della nuova tragedia della strada costata la vita al 17enne giovane di Formia è iniziato con una processione laica da parte di un gruppo di amici di “Peppe”. Hanno deciso di farlo in silenzio, con un’invidiabile compostezza e i loro pianti e lacrime sono stati subito asciugati da un vento e da un sole quasi primaverile.
Gli amici di “Peppe” hanno disteso lungo la recinzione in ferro che delimita nel tratto iniziale di via Vado Ceraso una proprietà privata dalla sempre trafficata “630” un lenzuolo su cui campeggiava questa scritta “Se sarai vento, canterai!”. E’ il primo commiato dal giovane 17enne che ha perso la vita all’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina durante il drammatico trasferimento a bordo di un’eliambulanza del 118 verso l’ospedale “Bambino Gesù” di Roma. In vista dello svolgimento dei funerali che non saranno immediati, gli amici per ricordare “Peppe” nella serata di giovedì, alle 19, è in programma una fiaccolata presso la chiesa del Buon Pastore di Penitro i loro promotori hanno deciso di farsi seguire da due sacerdoti, don Mariano Salpinone, del Villaggio Don Bosco, e da don Showry Konka, il parroco della frazione orientale di Formia che sarà chiamato ad officiare i funerali di Maiolo nel momento in cui la salma di Maiolo sarà restituita ai suoi familiari da parte dell’autorità giudiziaria di Cassino.
Questo adempimento non sarà immediato. Avverrà soltanto dopo lo svolgimento dell’autopsia che la Procura di Cassino disporrà nelle prossime ore per accertare – come avviene in queste tragiche circostanze – se il 17enne avesse assunto droghe e alcool prima dello scontro dello scooter su cui si trovava alle 11.55 di mercoledì mattina contro un camion condotto da un 35enne di Spigno Saturnia. Quelli in corso da parte degli agenti della Polizia Locale di Formia non sono accertamenti facili. Stanno verificando non solo la polizza assicurativa del cicloamatore e l’abilitazione alla guida della vittima ma soprattutto la dinamica dell’incidente mortale cui sono interessati i legali delle diverse parti in causa.
Gli inquirenti stanno ricevendo un’importante apporto dal sistema di video sorveglianza di alcune attività commerciali ed imprenditoriali insistenti lungo il tratto iniziale della superstrada per Cassino dove c’è stato l’impianto tra il camion e lo scooter su cui si trovava Maiolo. A differenza di quanto ricostruito sinora, il mezzo pesante procedeva in direzione di Formia quando, all’altezza dell’incrocio con via Vado Ceraso avrebbe rallentando e per svoltare a destra si sarebbe spostato leggermente a sinistra al centro della carreggiata. In quel momento è sopraggiunto lo scooter che, proveniente dalla stessa direzione, ha impattato contro il camion.
La ricostruzione della dinamica sarà fondamentale per individuare la causa dello scontro e stabilire eventuali responsabilità soggettive. Ai ragazzi che hanno preso d’assalto il luogo della tragedia questi particolari interessano davvero ben poco. Un loro portavoce ha deciso di parlare ai cronisti: “Siamo distrutti dal dolore – ha detto nell’intervista video allegata – perché Peppe era uno di noi. Non è una frase fatta ma ci ha lasciato un amico nei confronti del quale la vita non è stata generosa e prodiga di soddisfazioni. Peppe aveva tanti sogni nel cassetto. Uno su tutti? Andare via da questa terra, trovarsi un lavoro onesto e crearsi una famiglia”.
Formia – Incidente mortale Giuseppe Maiolo, parlano i suoi amici.
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