LATINA – Nelle ultime settimane, un’indagine incrociata condotta dalle scuole pontine ha portato alla luce un oscuro scenario nel reclutamento degli insegnanti a tempo determinato. Sono state rilevate irregolarità che coinvolgono una trentina di aspiranti insegnanti, inclusi quelli di sostegno, che hanno ottenuto l’assegnazione di cattedre senza possedere i requisiti necessari.
Le indagini ordinarie, che verificano periodicamente la presenza dei titoli richiesti, hanno rivelato un numero insolito di candidati, tutti posizionati in prima fascia nella graduatoria provinciale. Questi aspiranti hanno dichiarato di aver partecipato a corsi di abilitazione all’insegnamento o addirittura di possedere il diploma di specializzazione. Tuttavia, le verifiche incrociate hanno smentito le loro affermazioni, poiché le università da loro menzionate hanno negato il riconoscimento dei titoli dichiarati.
Questi insegnanti, tutti collocati in ruolo di supplenti, sono stati immediatamente rimossi dall’incarico. Nonostante abbiano la possibilità di presentare controdeduzioni nel procedimento disciplinare, il provvedimento di esclusione è stato già emesso dall’Ufficio Scolastico Provinciale tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Inoltre, sono stati annullati i decreti di assegnazione delle cattedre a tempo determinato per sedici concorrenti che avevano dichiarato titoli poi risultati inesistenti.
La scuola coinvolta in questo scandalo sembra essere stata particolarmente diligente nel condurre le indagini. Ha collaborato prontamente con le autorità e ha segnalato la questione all’Università degli Studi “Link Campus University” di Roma. Quest’ultima, a sua volta, ha risposto con celerità, contribuendo a smascherare i falsi titoli presentati dagli insegnanti coinvolti.
I candidati coinvolti hanno la possibilità di presentare ricorso al Tribunale amministrativo contro la decisione di esclusione, ma chiunque abbia fornito dichiarazioni mendaci sarà denunciato all’autorità giudiziaria.