LATINA – Quando era tutto pronto per la sentenza finale, il colpo di scena. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Cassino Laura Morselli nell’ambito del processo a carico del 50enne professore di religione di Terracina, accusato di abusi sessuali su cinque ragazzini minorenni frequentanti il liceo scientifico “Majorana” di Latina. Il colpo di scena c’è stato quando il sostituto procuratore Valentina Giammaria ha chiesto ed ottenuto dal Gip che vengano ascoltate in sede di incidente probatorio – cioè in modalità protetta con il supporto di un psicologo – tre delle cinque vittime che si sono costituite parte civile nel processo a carico del professore.
L’audizione si svolgerà il 21 marzo quando saranno sentire le tre vittime assistite dall’avvocato Nicodemo Gentile che si è costituito parte civile per conto dei rispettivi genitori unitamente al garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio Monica Sansoni. Il professore di Terracina era finito per la prima volta nei guai, ai domiciliari, nel luglio 2023 con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore e tentata violenza sessuale ai danni di altri tre studenti . Altri loro coetanei formalizzarono altre denunce in Procura e per il 50enne docente arrivò una seconda misura di custodia cautelare.
Il quadro accusatorio è grave: il 50enne, “approfittando del proprio ruolo di insegnante di religione, dapprima instaurava un rapporto confidenziale con i suoi alunni e poi incominciava un intenso rapporto telematico intrattenendo comunicazioni a sfondo sessuale tramite social network, nonché in diverse occasioni cercava con loro il contatto fisico con la finalità di agire loro violenza di tipo sessuale”.
Gli stessi studenti quando si resero conto di quanto gli stava capitando furono i primi a porre fine a questa incresciosa situazione informando e coinvolgendo gli insegnanti che si rivolsero alla Procura di Latina