LATINA – Rinnovata oggi la convenzione tra il Comune di Latina e il Centro Donna Lilith per le misure di contrasto alla violenza, agli abusi e al maltrattamento delle donne e dei minori. A sottoscrivere l’accordo sono state la prima cittadina Matilde Celentano e la presidente del centro antiviolenza Francesca Innocenti, sottolineando da parte di entrambe la scelta non casuale della data della firma coincidente con la Giornata internazionale della donna. “Abbiamo scelto l’8 marzo quale giorno simbolico per confermare l’impegno delle operatrici e dell’amministrazione nei progetti a tutela delle vittime di violenza”, ha sottolineato il sindaco Celentano.
La firma della convenzione ha avuto luogo nella sala Giunta del Comune di Latina, alla presenza dell’assessore Michele Nasso con delega al Welfare, della dirigente dei Servizi sociali Emanuela Pacifico, delle assistenti sociali del Comune, Isabella Barbon ed Elisabetta Maiorana, e di Valeria La Valle, responsabile della casa rifugio Emily, una delle strutture gestite dal Centro Donna Lilith. La finalità della convenzione è quella di formalizzare e definire la rete di collaborazione tra il Sistema di servizi e interventi sociali del distretto socio-sanitario Lt2 e il Centro Donna Lilith.
L’associazione Centro Donna Lilith gestisce il centro antiviolenza di Latina, lo sportello antiviolenza di Sermoneta, due strutture
Nel 2018 la prima convenzione è stata sottoscritta con il Sovrambito territoriale che coinvolgeva anche i Distretti Latina 1 e Latina 3. Il Comitato dei Sindaci del distretto Lt2, che comprende le amministrazioni di Sabaudia, Pontinia, Norma e Sermoneta e di cui il Comune di Latina è capofila, ha deliberato il rinnovo della convenzione, sottoscritta oggi, per ulteriori 5 anni e potrà essere successivamente rinnovata su richiesta della parti.
“Essendo il primo sindaco donna della città di Latina – ha concluso la prima cittadina Celentano – tengo particolarmente a questa convenzione e auspico che nel più breve tempo possibile possano aumentare i posti letto sia nella casa rifugio che nelle strutture di accoglienza delle donne che intraprendono una rinascita psicologica ed economica. Il rinnovo della convenzione di oggi è un atto dovuto, anche per l’escalation che c’è stata in Italia e a livello locale di femminicidi. Mai come ora è necessario rinforzare e dare il giusto valore alle strutture di ascolto e prevenzione”.