LATINA – Nessun processo ma un chiarimento è necessario. L’hanno avviato le due maggioranze di centro destra che sostengono i sindaci di Formia e Gaeta, Gianluca Taddeo e Cristian Leccese, all’indomani del voto che domenica ha rinnovato il consiglio provinciale di Latina. Se il secondo comune più importante della provincia, Aprilia, è rimasto clamorosamente a bocca asciutta in sede di rappresentanza nell’assemblea di via Costa, i due comuni più importanti del Golfo hanno confermato i loro rappresentanti, quattro su 12 (un terzo, dunque) ma le rispettive maggioranze stanno affrontando al loro interno alcuni sotterranei strascichi relativamente al riscontro elettorale ottenuto da almeno due degli eletti consiglieri provinciali (e sindaco di Formia) Gianluca Taddeo e del gaetano (al suo debutto in provincia) Luca Gallinaro, entrambi di Forza Italia.
Entrambi avevano fatto dei conti diversi che non hanno messo in discussione la loro elezione ma qualche problemino politico nelle rispettive coalizioni l’ha creato. Il sindaco di Formia faceva affidamento su tredici voti in rapppresentanza dei consiglieri comunali di Forza Italia e delle liste civiche che l’hanno sostenuto alle amministrative di due anni e mezzo fa. Il quattordicesimo e potenziale voto era quello dell’indipendente Francesco Di Nitto, componente della segreteria del neo consigliere regionale azzurro Angelo Tripodi. Il sindaco Taddeo è risultato il secondo consigliere provinciale più votato (alle spalle del consigliere comunale di Forza Italia di Fondi Vincenzo Mattei) ma da Formia sono arrivati 12 voti, due in meno a quelli potenzialmente messi in conto. E dove sono finiti?
Fratelli d’Italia candidava alla Provincia la seconda “indipendente” presente nel consiglio comunale di Formia, l’ex leghista Caterina Merenna. Fdi pensava di portarle i tre voti dei componenti del gruppo consiliare che si sarebbero aggiunti a quello della candidata interessata. E invece Caterina Merenna si è piazzata (con molta delusione) soltanto ottava nella graduatoria provinciale nella lista di Fdi ma a Formia è andata decisamente migliore rispetto alle previoni aritmetiche. I voti che potenzialmente le sono stati espressi sono stati sei e il timore che agita il gruppone di Forza Italia è che due suoi franchi tiratori hanno irrobustito – a quanto pare inutilmente – lo score elettorale dell’imprenditrice ex Lega. Se Atene piange, Sparta non ride.
La maggioranza di centro destra al comune di Gaeta avrebbe dovuto votare compattamente (tranne il capogruppo di Fdi Marco Di Vasta) il candidato azzurro (proposto dall’ex sindaco e consigliere regionale Cosimino Mitrano) Luca Gallinaro. La presunta disobbedienza gaetana è stata ancora più evidente rispetto alla candidatura del sindaco Taddeo: l’aiuto gastroenterologo non sarebbe stato eletto – sempre potenzialmente – dai tre ai quattro consiglieri comunali di maggioranza, di area Forza Italia. Un messaggio politico di dissenso inviato al sindaco Leccese e al consigliere regionale Mitrano? Non lo si saprà mai. Resta il fatto che l’ex primo cittadino è stato costretto a “muoversi” anche lontano dalle mura di Gaeta. I voti recuperati hanno permesso a Gallinaro di diventare consigliere provinciale e al palo è rimasto il consigliere comunale di Sezze Pasquale Casalini che, vicinissimo al consigliere regionale Angelo Tripodi, è costretto da lunedì notte a masticare amaro.
Capita …In tutte le migliori famiglie.