FORMIA – L’ex sindaco di Formia Paola Villa è definitivamente uscita da un processo che, pendente dal Tribunale di Cassino, sta affrontando un presunto caso di maltrattamenti di cui si sarebbe reso protagonista un operatore (originario del sorano) dipendente di una casa famiglia del comprensorio del sud pontino ai danni di un’ospite giovanissima. A chiedere ed ottenere la fuoriuscita dal dibattimento dell’ex primo cittadino è stato il suo legale, l’avvocato Vincenzo Macari, contrariamente a quanto sollecitato nelle fasi iniziali del dibattimento il legale di parte civile, l’avvocato Luigi Scipione.
L’ex sindaco Villa per la presunta vicenda dei maltrattamenti risalente al 2020 era stata citata dal legale della famiglia della vittima per essere stata nominata all’epoca dei fatti la sua tutrice. E non è finita. L’avvocato Scipione aveva coinvolto nel processo anche tre assistenti sociali del comune di Formia. Ma l’ultima l’udienza del processo, celebrata martedì, ha preso una piega diversa rispetto alle previsioni del legale di parte civile: costituitesi in giudizio, sia l’ex sindaco di Formia che le tre assistenti sociali, hanno da subito richiesto e ottenuto, attraverso l’avvocato Macari, la rispettiva estromissione dal processo. Il motivo? La tutrice della ragazzina, che sarebbe stata maltratta, non avrebbe potuto mai rispondere in veste di responsabile civile delle condotte contestate all’imputato ciociaro (difeso dall’avvocato Angelo Testa).
Il Tribunale Collegiale di Cassino (presidente Antonio Falchi Delitala, a latere Malvagni e La Milza) ha accolto l’articolata eccezione proposta dal difensore e ha definitivamente estromesso dal giudizio sia l’ex sindaco che le tre assistenti sociali, anche loro singolarmente chiamate in egual misura nella rispettiva veste quali responsabili civili.
Diversamente è andata per il comune di Formia. La frettolosa e grave soppressione dell’avvocatura interna continua a produrre danni gestionali e d’immagine davanti al Tribunale di Cassino. Chiamato quale ente responsabile civile e destinatario di una regolare citazione dalla costituita parte civile, il comune di Formia, nonostante un inequivocabile rinuncia al mandato da parte del dimissionario dirigente dell’avvocatura Domenico Di Russo ( da mesi in servizio presso il comune metropolitano di Napoli), ha ritenuto opportuno di non costituirsi – l’ha fatto negli ultimi mesi anche in altri delicati procedimenti penali – con nuovo difensore nel processo per sollevare le medesime difese. E il rischio ora è fondato con tanto di aspetto paradossale: l’ex sindaco Villa e tre assistenti sociali sono uscite di scena dal giudizio ma il comune di Formia, in caso di condanna dell’unico imputato, rischia di essere esposto ad una significativa richiesta di risarcimento danni.
Il processo proseguirà il 23 aprile, nell’udienza nella quale verrà dato incarico al perito trascrittore per le intercettazioni e, successivamente il 18 giugno prossimo, udienza nella quale verranno sentiti ben 11 testimoni dell’accusa. Ci sarà anche il legale del comune di Formia? Ma tanto…