FORMIA -La soppressione dell’avvocatura interna del comune di Formia da mesi sta facendo imbarazzare (e non poco) gli stessi magistrati giudicanti del Tribunale di Cassino. In occasione di procedimenti penali assai gravi e delicati – come l’ultimo svolto in settimana per i presunti maltrattamenti subiti da una giovanissima ospite di una casa famiglia di Formia gestita dall’amministrazione comunale – il comune non si sta facendo apprezzare per la puntualità gestionale dei procedimenti in cui è parte lesa o addirittura rischia anche condanne risarcitorie. Il Tribunale di Cassino (giudici monocratici o collegi) sui procedimenti, penali e civili in itinere, continua a ricevere le puntuali comunicazioni a rinunciare al mandato legale dell’ex dirigente dell’avvocatura comunale Domenico Di Russo e, nonostante ciò, il Comune di Formia non provvede a costituirsi parte civile e, peggio, a difendersi.
E’ il caso del procedimento riguardante i presunti maltrattamenti operati da un ausiliario della casa famiglia ai danni di una giovanissima ospite. Il Tribunale di Cassino, su richiesta dell’avvocato Vincenzo Macari, ha ottenuto l’esclusione dal giudizio dell’ex sindaco Paola Villa e di tre assistenti sociali e ora il rischio è fondato che, in caso di condanna dell’unico imputato, il comune di Formia possa incorrere anche in eventuali richieste di risarcimento danni. Questa imbarazzante e paradossale vicenda ha convinto l’altra sera il capogruppo della lista “Guardare Oltre” Imma Arnone ad aprire una discussione sul futuro dell’ex avvocatura del comune di Formia in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2024. La Giunta Taddeo ha previsto un budget di 200mila euro per l’anno in corso per gli affidamenti ad avvocati esterni per il contenzioso del Comune di Formia.
“Questa attività era svolta da un ufficio preposto che – ha detto in consiglio comunale la dottoressa Arnone – aveva nel suo organico un dirigente (Domenico Di Russo) e un funzionario (Sabrina Agresti), entrambi avvocati, che in termini economici costavano di gran luna meno e con una maggiore capacità di intervento, anche sui pareri interni ai vari settori. L’avvocatura è stata un apprezzato fiore all’occhiello per l’ente e oggi l’amministrazione ha il coraggio di dire che gli avvocati sono andati via spontaneamente ci vuole un gran coraggio, per non dire altro! Tanti dei procedimenti in carico ai due avvocati dimissionari non sono stati riassunte dall’ente. E’ stata la sterile rassicurazione dell’assessore Marcello Pugliese ( che di professione fa l’avvocato, mah!) che lui personalmente ( ma si può ?) ha deciso tra le varie cause pendenti cosa lasciare e cosa no… – ha aggiunto Arnone – In più da vario tempo sto cercando sul sito del comune di Formia , nella sezione “Trasparenza”, la famosa short list di avvocati a cui dare mandato per rappresentare l’ente. Invece leggo dall’albo pretorio che spesso questi affidamenti sono appannaggio di pochi studi legali e per lo più di Roma. L’assessore ancora una volta è intervenuto dicendo che questa short list non è validata e che la scelta dell’avvocato è su base fiduciaria… Chiedo di chi? Dell’assessore, del sindaco, della giunta….mah!! Io credo che per una questione di legittimità e trasparenza dei procedimenti ci voglia ben altro….forse una commissione che validi la short list, una pubblicazione, un criterio (o regolamento) per definire i principi degli affidamenti!. Nella discussione consiliare dell’altra sera il colpo di scena è avvenuto quando l’assessore Pugliese ha affermato pubblicamente che “in tre mesi ci saranno due nuovi avvocati (faranno i passa carte?) e due praticanti – conclude Imma Arnone – Non si capisce come , visto che il piano del fabbisogno del personale e il ‘Piao’, pessimamente gestito, non lo prevedono…”.
La conclusione del capogruppo di Guardare Oltre è un inno al sarcasmo: “Ma sì che vuoi che sia, viaggiamo di fantasia, tanto ora comandiamo noi!”.