GAETA – E’ stata pressoché totale – e c’era da aspettarselo – l’adesione della sede di Gaeta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale al clamoroso sciopero che, iniziato lunedì mattina, vedrà sino a venerdì 22 marzo incrociare le braccia i dipendenti delle strutture che gestiscono i tre principali porti laziali, Civitavecchia, Fiumicino e, appunto, Gaeta. Si tratta di uno sciopero che per la durata è il più importante promosso in Italia in ambito portuale negli ultimi decenni. Indetta dalla Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e dall’Ugl-Mareporti, l’agitazione è stata confermata venerdì scorso dopo un estremo tentativo del presidente dell’ex Autorità portuale del Lazio Pino Musolino di scongiurala con le stesse organizzazioni sindacali di categoria.
Stanno contestando “la modifica unilaterale dell’accordo di secondo livello del 16 dicembre 2022 per i dipendenti, che pur non riguardando i dirigenti, è stato recepito e validato dagli organi competenti con tanto di delibera”. I sindacati di categoria hanno deciso di scioperare per cinque giorni in quanto “la modifica unilaterale del contratto di secondo livello è stata decisa in base a norme non applicabili alle Autorità di sistema portuale che riducono sostanzialmente le retribuzioni del personale, modifica inoltre voci fisse riconosciute per i dipendenti provenienti dalle ex Autorità portuali che sono state trasformate nel 2016 in “sistema portuale”.
Il presidente dell’Autorità Pino Musolino si è impegnato a contattare il Ministero delle Infrastrutture e l’Assoporti per avere un parere sulle richieste avanzate dai sindacati. E mentre i dipendenti dell’Asdp in sciopero hanno ricevuto la solidarietà dei colleghi della analoghe Autorità di Sistema Portuali d’Italia e, tra queste, di quelle di Napoli e Civitavecchia, i sindacati che hanno proclamato lo sciopero hanno espresso “piena soddisfazione per la partecipazione massiccia al primo giorno dei cinque programmati a tutela della contrattazione di secondo livello e dell’integrità del livello retributivo. In assenza di riscontri alle istanze formulate le organizzazioni sindacali di categoria – si legge in una nota congiunta – continueranno con lo sciopero previsto fino a venerdì”.