ITRI – “Il bilancio di previsione 2024? Stiamo decidendo quale orientamento assumere ma non vedo la ragione perché dovremmo approvare un documento di fondamentale importanza per la gestione del comune di Itri sino al 31 dicembre prossimo quando nessuno ha ritenuto opportuno chiederci il nostro modesto contributo ed apporto”. Già chiamata in causa dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero per la “partita solitaria” giocata insieme al consigliere cisternese Vittorio Sambucci in occasione del rinnovo l’altra domenica del consiglio provinciale, l’assessora regionale (sempre di Fdi) all’ambiente e al turismo Elena Palazzo ha anticipato quello che potrebbe essere il comportamento politico del gruppo consiliare del partito di Giorgia Meloni in attesa della decisiva seduta consiliare che, convocata per lunedì 25 marzo, potrebbe decretare il ritorno anticipato alle urbe per la possibile e mancata approvazione del bilancio di previsione 2024.
I quattro voti di Fratelli d’Italia (compresi quelli dell’assessora regionale Palazzo e del presidente del consiglio Salvatore Ciccone) pesano come un macigno per la sopravvivenza della consiliatura che deve ancora affrontare il giro di boa ma le dichiarazioni della Palazzo rappresentano minacciosi nuvoloni in vista dell’attesissima seduta consiliare di lunedì Santo. “Vediamo cosa potrebbe succedere sino allo svolgimento del consiglio comunale della prossima settimana – ha detto l’assessora e consigliera regionale di Fdi – ma sono mancati sinora tanti presupposti politici perché la delibera più importante di un anno amministrativo possa essere ottenere la convergenza della nostra forza politica”. Elena Palazzo non serra le porte ma che Fdi approvi il bilancio previsionale 2024 (in considerazione dell’indisponibilità del voto del sindaco convalescente Giovanni Agresti) le possibilità sono ridotte al lumicino.
Il ragionamento politco che fa la Palazzo è uno solo: il bilancio di previsione non è approvabile nel momento in cui fa affidamento sull’apporto e sul voto di chi – il neo vice sindaco e assessore all’urbanistica Giuseppe De Santis – alle amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 aveva conteso, insieme al sindaco uscente Antonio Fargiorgio, l’incarico di primo cittadino a Giovanni Agresti. La maggioranza non ha tardato a replicare all’accusa dell’assessora Palazzo di scarsa concertazione sulla redazione del bilancio: “Gli amici consiglieri di Fdi sono sempre stati invitati a partecipare alle riunioni organizzate per anticipare la programmazione del comune. Gli abbiamo attesi ma non sono mai arrivati”. Insomma volano gli stracci con un incubo all’orizzonte: se dovesse finire in parità in sede di votazione, 8 voti favorevoli contro altrettanti contrari, al comune di Itri in meno di nove anni arriverebbe per la terza volta un commissario Prefettizio a guidare il comune per i prossimi 15 mesi. Due record difficilmente uguagliabili nel prossimo futuro.
Che sia stia mobilitando anche la politica che non siede nel consiglio comunale lo si evince da un manifesto del circolo locale di Italia Viva. A firmarlo è il coordinatore cittadino del partito renziano, Senio Saccoccio che, rincuorando il sindaco Giovanni Agresti ad affrontare con successo la sua personale battaglia iniziata alcune settimane dopo un secondo malore che l’ha colpito, chiede di “ripristinare la democrazia” ponendo fine “alla stagione degli inciuci”.
“Se il capo dell’amministrazione comunale , per gravi motivi di salute, non è più in grado di gestire il suo ruolo, per il rispetto della Democrazia, per norma di legge, per buon senso e per efficienza gestionale della cosa pubblica, bisogna ridare la parila agli elettori – ha tuonato Saccoccio – Se la maggioranza che vinse le elezioni, palesemente in guerra al proprio interno, per mantenersi in piedi racimola pezzi dai banchi dell’opposizione e deve essere guidata dal capo di una lista di opposizione (chiaro il riferimento al neo vice sindaco De Santis), è giusto che vada a casa. Noi ci auguriamo che ciò avvenga al più presto per evitare una grave stasi amministrativa, che rischia di penalizzare la nostra comunità in modo irreparabile”.
La nota di Italia Viva termina rilanciando due quesiti: “A chi giova mantenere in piedi questa situazione paradossale? Fino a quando?” Si avvicina dunque il periodo elettorale ed è tornato a farsi vivo sui social l’ex consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Osvaldo Agresti. Nel suo mirino è tornato ad essere l’ex sindaco di Itri, l’avvocato Antonio Fargiorgio, destinatario di un post sui social avente un carattere tutt’altro che idilliaco sul piano politico-amministrativo. Agresti soltanto la scorsa estate, in segno di protesta per la decisione dell’ex candidato sindaco Giuseppe De Santis di diventare vice sindaco e lasciare la coalizione che l’aveva eletto insieme all’esponente grillino, si era dimesso da consigliere comunale annunciando di abbandonare l’attività politica “che non mi meritava”.
Ma si sa – come recita un antico e attuale adagio popolare – solo gli stolti non cambiano mai idea…