FORMIA – “E’ impossibile che mio fratello si sia volatilizzato. Ho l’obbligo morale di continuarlo a trovare perché l’esistenza mia e di madre Eva non ha più senso da quando Gianni, dal 15 febbraio, è scomparso. Chiunque abbia sue notizie le comunichi, anche in forma anonima, alle forze dell’ordine. Questa attesa è diventata angosciante anche perché non sappiamo più cosa fare e cosa pensare”. Daniele Filosa è costretto a fermarsi più volte nel corso dell’intervista video che ha concesso per lanciare un appello a non bloccare le ricerche di suo fratello Gianni, di 54 anni, che da poco più di un mese è ufficialmente ricercato in tutta Italia. Filosa gestisce lo storico bar che è stato di suo padre Emilio in piazza Sant’Andrea, nel cuore della seconda frazione di Formia, Trivio.
L’imprenditore, carattere mito e voce bassa, sa che la misteriosa scomparsa di Gianni è stato un duro colpo da accettare per l’intera comunità triviese che ha la capacità – come tutti i piccoli paese e borghi – di dividersi sul niente e di fare corpo unico su questa vicenda diventata, suo malgrado, un rompicapo. Nell’intervista video allegata Daniele Filosa ripercorre cosa avvenne la mattina del 15 febbraio. Suo fratello, dall’andamento ciondolante, quel giorno si era recato al bar di famiglia per prendere una confezione di latte che sarebbe servito, poi, per permettere a lui e alla madre di fare colazione. Cosa che avvenne tranquillamente quando Gianni, residente in una traversa sottostante piazza Sant’Andrea, lungo la discesa di collegamento all’altra frazione di Castellonorato, uscì di casa con Daffy, il cagnolino di suo amico poi capace di fare ritorno a casa.
E Gianni? L’intera comunità triviese, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, gli elicotteri, i drone e finanche i cani molecolari, anche attraverso volantini con la foto dello scomparso, l’hanno cercato dappertutto ma senza alcun esito. La realtà collinare e boschiva di Campese è stata setacciata millimetro per millimetro così come le ricerche sono state estese nel vasto territorio tra Trivio, Castellonorato e la variante Formia-Garigliano ma sul versante di Maranola e del territorio del parco regionale dei Monti Aurunci. Daniele Filosa non demorde e ora ha deciso di fare dell’altro: sta contattando personalmente i proprietari dei poderi agricoli privati per verificare l’eventuale presenza del fratello all’interno di pozzi e cisterne.
“Da solo non posso farlo – si schernisce – perché si tratta di proprietà private e ho bisogno dell’autorizzazione dei titolari per continuare a sperare”. E se Gianni avesse fatto qualche spiacevole incontro? “Anche se fosse – aggiunge il fratello – Gianni , di animo buono, non ha potuto dar fastidio a nessuno”. Ma c’è un precedente che non depone purtroppo bene per il ritrovamento del 54enne di Trivio: “In una sola circostanza è stato trovato a Latina che aveva raggiunto a bordo di un treno. Ma noi tutti escludiamo escludiamo questa ipotesi perche le telecamere posizionate in direzione di Maranole e, dunque, di Formia, avrebbero dovuto inquadrarlo mentre saliva su qualche autobus o auto privata”.
Mentre Daniele parla e a stento trattiene le lacrime, diversi concittadini spontaneamente si ritrovano nell’”agorà” di Trivio, piazza Sant’Andrea, l’occasione per una pacca sulle spalle di mamma Eva, una donna ancora forte che cerca ancora un figlio buono e creditore nei confronti della vita. Daniele nell’appello ci chiede di contribuire ad evitare di spegnere i riflettori dopo che di questo misterioso caso si sono occupati i colleghi della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”, la nostra testata giornalistica, e la stessa prefettura ha disposto l’attivazione del “Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse. L’avvocato Emanuela Di Marco, per conto dell’associazione “Penelope”, ha ripetuto lo stesso appello di Daniele Filosa. “Ci sono una famiglia ed una comunità che attendono una risposta. Chi sa qualcosa, lo faccia anche in forma anonima ma non possiamo stare fermi”.
INTERVISTA Daniele Filosa, fratello Gianni