GAETA – I sindacati di categoria predicano cautela ma forse uno spiraglio si è aperto nella controversia sindacale che, promossa dalla Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e dall’Ugl Mare trasporti, si sta concretizzando con un inedito sciopero dei dipendenti e dei funzionari della sede centrale di Civitavecchia e delle filiali periferiche di Fiumicino e Gaeta dell’ex Autorità portuale del Lazio. Le parti sociali contestano la “modifica unilaterale dell’accordo di secondo livello del 16 dicembre 2022 per i dipendenti che, pur non riguardando i dirigenti, è stato recepito e validato dagli organi competenti con tanto di delibera. Questa modifica unilaterale del contratto di secondo livello è stata decisa in base a norme non applicabili alle Autorità di sistema portuale che riducono sostanzialmente le retribuzioni del personale, modifica inoltre voci fisse riconosciute per i dipendenti provenienti dalle ex Autorità portuali che sono state trasformate nel 2016 in ‘sistema portuale'”.
Se lo stato di agitazione è stato confermato sino a venerdì 22 marzo compreso, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino sembra rivolgere – forse il periodo Pasquale è quello più invitante – un ramoscello d’ulivo alle maestranze in lotta. In attesa di ricevere l’okay a partecipare ad un tavolo tecnico con il Ministero delle Infrastrutture e con l’Assoporti, il numero uno di Molo Vespucci ha annunciato formalmente la sua disponibilità ad “impegnarmi a sottoscrivere – fatte le opportune verifiche ed eventuali integrazioni – il testo dell’accordo siglato lo scorso 12 marzo dalle organizzazioni sindacali, qualora non intervengano da parte del MIT motivi ostativi.
“Il contratto di II livello in parola è datato 16 dicembre 2022, aveva ottenuto il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti e, successivamente, l’approvazione del Comitato di Gestione nella seduta svoltasi lo scorso 30 dicembre. Successivamente, e dopo lunga e articolata interlocuzione tra le parti durata circa 12 mesi, il 20 dicembre scorso, nonostante il sottoscritto presentasse un testo di delibera concordato con le parti sociali, l’attuale Collegio dei Revisori dei Conti aveva espresso un parere negativo, di segno radicalmente opposto al menzionato parere del 30 dicembre 2022, in particolare in riferimento all’articolo 11 dello stesso accordo. Questo articolo – osserva aggiungendo Musolino – in sintesi prevedeva la cristallizzazione degli elementi retributivi percepiti dal personale in forza alla Adsp, proveniente dagli enti portuali antecedenti la riforma del 2016″.
“La sottoscrizione del nuovo testo dell’accordo consentirebbe, con un equilibrato compromesso, non solo di risolvere la vertenza in seno all’Adsp localmente ma permetterebbe nel contempo – conclude Pino Musolino – di definire con sufficiente nitidezza la situazione anche a livello nazionale, fornendo un quadro sufficientemente chiaro ai fini dell’applicazione delle previsioni normative di settore ai dipendenti delle Autorità di Sistema Portuale”.