GAETA – Un’altra ‘bomba’ sociale sta per esplodere a Gaeta e nell’intero sud Pontino. La Geberit, che ha rimpiazzato la Pozzi Ginori nella proprietà dello storico stabilimento di via Lungomare Caboto specializzato nella produzione di sanitari, ha avviato – come anticipato nei giorni scorsi la procedura per il taglio di altri 50 posti di lavoro. La multinazionale elvetica ha subito specificato che, trattandosi di esuberi di carattere strutturale, non sarà possibile il ricorso a strumenti sociali alternativi. Quindi non ci sono i presupposti per il ricorso alla cassa integrazione o ai contratti di Solidarietà.
Le preoccupazioni del rieletto consigliere provinciale nonché capogruppo del partito Democratico al comune di Formia, Luca Magliozzi, non sono rimaste isolate. Insomma piove sul bagnato per una delle ultime realtà industriali del sud pontino che nel corso dell’ultimo anno ha perso ulteriori 35 posti a fronte di un organico di circa 300 dipendenti. Il Pd provinciale e del comprensorio si è subito mobilitato chiedendo un impegno alle Amministrazioni Comunali per l’apertura di un tavolo in Prefettura con le Istituzioni e tutte le parti sociali “per porre l’attenzione sugli esuberi e analizzare le strategie aziendali della Geberit”.
La richiesta è stata formalizzata da un documento sottoscritto dal segretario provinciale Dem Omar Sarubbo e dai coordinatori dei circolidi Gaeta, Formia, Minturno, Itri e Fondi, Gianluca Conte, Ottavia Raduazzo, Lorenzo Corea, Paola Ruggieri e Lorenzo Cervi: ”La multinazionale ha già sospeso negli ultimi anni tutti i contratti di somministrazione impegnati sulla linea produttiva mandando a casa alcune decine di giovani operai. Solo nell’ultimo anno – ripetono – c’è stato l’allontanamento di 35 lavoratori in somministrazione (ex contratto interinale), scelta, tra l’altro, non preceduta da alcuna interlocuzione sindacale e sulla quale non è stata fornita nessuna spiegazione. Come se non bastasse negli ultimi giorni l’azienda ha richiesto l’apertura della procedura di riduzione collettiva del personale per altri 50 operai, in questo caso assunti direttamente dalla Geberit con contratto di lavoro subordinato: la società parla di esuberi strutturali”.
Il Pd è legittimamente preoccupato quando rimarca come questa riduzione “così importante del personale, non solo desta particolare preoccupazione per il futuro dello stabilimento di Gaeta, ma genera ricadute economiche e sociali pesantissime sul nostro territorio. Parliamo, infatti, di una delle pochissime realtà produttive rimaste. Non è possibile che tutto ciò sia considerato esclusivamente come una vicenda interna all’azienda, la Politica ha il dovere di intervenire e di pretendere spiegazioni”. Le amministrazioni comunali più importanti del sud pontino, quelle di Formia, Gaeta e Minturno, continuano ad osservare su questa controversia economico-sindacale e sociale un religioso silenzio ed il Pd ammonisce a non abbassare la guardia: ”La vicenda richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi. Il Partito Democratico esprime totale solidarietà ai lavoratori colpiti da questo provvedimento e alle loro famiglie, e s’impegna con tutti i suoi rappresentanti istituzionali a seguire questa vicenda.