GAETA – La decisione della Geberit di avviare la procedura per il taglio di altri 50 posti di lavoro presso lo storico stabilimento della Pozzi Ginori di Gaeta è stata al centro lunedì di un incontro tra le organizzazioni sindacali di categoria e i rappresentanti della multinazionale elvetica presso la sede di Latina di Unindustria. E dalla Geberit sono arrivate le risposte che le parti sociali attendevano: trattandosi di esuberi a carattere strutturale, non sarà possibile il ricorso a strumenti sociali alternativi. Quindi non ci sono i presupposti per il ricorso alla cassa integrazione o ai contratti di solidarietà.
L’azienda svizzera invece si è dichiarata disponibile a ricercare, in alternativa al licenziamento collettivo, forme di accordo in deroga alla legge attraverso una fuoriuscita volontaria dei lavoratori. Il gruppo svizzero occupa nello stabilimento di via Lungomare Caboto 300 dipendenti e della futura sorte degli attuali livelli occupazionali si stata occupando la segreteria generale della Filctem Cgil di Frosinone e Latina che ha ottenuto, al termine di questo primo incontro presso l’associazione industriale, una garanzia dalla Geberit: non è in atto alcun smantellamento.
L’azienda ha dovuto registrare un calo delle commesse, bloccando i contratti di somministrazione, per via della crisi che ha investito l’intero comparto edilizio. Su questa delicata controversia il segretario provinciale del Pd di Latina e quelli dei circoli del Golfo Gianluca Conte, Ottavia Raduazzo, Lorenzo Corea, Paola Ruggieri e Lorenzo Cervi avevano chiesto alle amministrazioni comunali del sud pontino di farsi carico di questa nuova emergenza sociale ed occupazionale chiedendo l’apertura di un tavolo presso la prefettura di Latina.